Contratto scuola, polemiche per la identità alias di docenti e bidelli transgender

di Redazione Scuola

Il ministero dell’Istruzione e del Merito precisa: Non una novit. C’ gi negli altri contratti pubblici. D’ora in poi il personale in transizione di genere potr cambiare nome e usare bagni neutri

Nelle pieghe del nuovo contratto di lavoro per il personale della scuola approvato venerd 14 luglio c’ una novit che non poteva passare inosservata. Tanto pi dopo che si appena spenta la polemica per la mozione con cui Fratelli d’Italia voleva vietare le carriere alias nelle scuole lombarde. Ebbene, quello che con una mano si voleva togliere agli studenti, con l’altra invece stato concesso a docenti e bidelli. Cos scritto all’articolo 21 del nuovo contratto: Al fine di tutelare il benessere psicofisico di lavoratori transgender, di creare un ambiente di lavoro inclusivo, ispirato al valore fondante della pari dignit umana delle persone, eliminando situazioni di disagio per coloro che intendono modificare nome e identit nell’espressione della propria autodeterminazione di genere, le Amministrazioni riconoscono un’identit alias al dipendente che ha intrapreso il percorso di transizione di genere. D’ora in poi maestri e maestre, professori e professoresse, bidelli, segretari, chiunque abbia iniziato un percorso di transizione di genere, avr diritto a cambiare il nome sulla email o sulla targhetta dell’ufficio e a servirsi di bagni neutri. Nella busta paga, che strettamente personale, rester il nome registrato all’anagrafe ma in tutto quello che riguarda la vita all’interno della comunit scolastica il lavoratore avr diritto a vedere riconosciuta la sua carriera alias. A titolo di esempio si citano il cartellino di riconoscimento, le credenziali per la posta elettronica, la targhetta sulla porta d’ufficio, eventuali tabelle di turno orari esposte negli spazi comuni, nonch divise di lavoro corrispondenti al genere di elezione della persona e la possibilit di utilizzare spogliatoio e servizi igienici neutri rispetto al genere, se presenti, o corrispondenti all’identit di genere del lavoratore.

Evidentemente la notizia ha destato un certo scalpore anche all’interno della maggioranza – nel programma elettorale dell’estate scorsa della Lega , cio del partito del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, la carriera alias veniva definita una procedura che introduce il concetto della fluidit di genere e determina una palese forzatura giuridica -, se da Viale Trastevere si reso necessario pubblicare una nota in cui si precisa che non si tratta di una novit assoluta, ma che la carriera alias gi prevista da tutti gli ultimi contratti della pubblica amministrazione firmati fra il 2022 e il 2023. In merito alla norma sull’identit alias per i docenti in transizione di genere, contenuta nel contratto di Istruzione, universit e ricerca – si legge nella nota – , si precisa che si tratta di una clausola gi presente in tutti i contratti della Pubblica Amministrazione, da ultimi quelli sugli Enti locali e sulla Sanit. La clausola, specifica il Mim, nata da un confronto tra i sindacati e l’Aran e consente il cambio del nome all’interno dell’istituto scolastico per coloro che abbiano gi iniziato il percorso di transizione di genere, il che presuppone preventivi passaggi giudiziari e sanitari.

17 luglio 2023 (modifica il 17 luglio 2023 | 20:42)

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