Coppa Italia, Roma-Cremonese 1-2, grigiorossi in semifinale

di Luca Valdiserri

Un rigore di Dessers e un autogol di Celik regalano il successo ai grigiorossi che nella doppia semifinale di aprile affronteranno la Fiorentina. Belotti la riapre nel finale, ma ormai troppo tardi

La famiglia giallorossa, come la chiama Mou, non sta bene. Ma non tutta colpa di Zaniolo. Uscita frastornata dal mercato, la Roma esce anche dalla Coppa Italia e accende la festa della Cremonese, unica tra le 20 squadre di serie A che non ha ancora vinto una partita in campionato, ma che vola in semifinale di Coppa. I grigiorossi double face raddoppiano il miracolo: dopo quello del Napoli si prendono lo scalpo della Roma. Ad aprile potrebbero essere vicini alla retrocessione, ma sfideranno la Fiorentina nella doppia semifinale, difficile ma a questo punto non impossibile.

Il lavoro di Ballardini si vede: la squadra meno spensierata di quella che giocava un buon calcio con Alviti ma molto pi organizzata. Ha fatto turnover — fuori il portiere Carnesecchi e nel primo tempo il bomber Okereke — ma i suoi cambi sono stati molto pi produttivi di quelli di Mou, che ha lasciato in panchina Dybala, Abraham e Smalling per poi farli entrare nella ripresa. Hanno deciso una paperissima di Kumbulla e un autogol di Celik. La Roma, insomma, continua a farsi male da sola.

La Cremonese ha giocato una gara ordinata, con qualche perdita di tempo di troppo sopportata dall’arbitro Fabbri, e ha meritato di andare avanti per il coraggio dimostrato. Tra primo e secondo, mentre Mou cambiava anche il modulo passando alla difesa a 4, Ballardini ha messo i titolari per dare il segnale alla squadra: si pu fare. Detto di chi c’era, sotto con chi non c’era. Cio Nicol Zaniolo, che ha provato a fare la prima mossa dopo i piatti in faccia dei giorni scorsi: Il futuro nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma, ha dettato all’Ansa.

Nicol ha ricordato la finale di Conference League — un 25 maggio che sembra di un secolo fa — decisa proprio da lui: A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ci che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti. E poi ha garantito una seriet sicuramente perduta negli ultimi tempi: Ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire il mio futuro professionale. Mi sono per sempre impegnato sul campo e in allenamento. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto.

Il suo caso stato preso come esempio negativo dall’Associazione calciatori: Quanto accaduto a Zaniolo la punta di un iceberg fatto di episodi inaccettabili che, troppo spesso, coinvolgono i calciatori, la loro vita privata e le loro famiglie — ha detto il presidente Umberto Calcagno —. I risultati o le questioni di calcio mercato fanno parte della professione e non possono mai essere una scusa per intimidazioni, violenze e minacce non pi tollerabili. Domani Zaniolo non si allener, con un certificato medico, venerd far una visita psico-fisica e poi si allener a parte, lontano dalla squadra. Ora deve riconquistare prima Mourinho e poi i tifosi della Roma che ieri, in curva Sud, hanno alzato questo striscione: Per noi indossare quella maglia vuole dire onorarla, per noi baciare quella maglia vuole dire non tradirla. Gli stessi tifosi che, al 90’, hanno fischiato tutti gli altri.

1 febbraio 2023 (modifica il 1 febbraio 2023 | 23:34)

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