Controlli anti-botox e festa, ecco la Coppa del mondo dei cammelli: «Meglio di CR7»

di Arianna Ravelli, inviata a Doha

Si è svolta a 40 minuti da Doha nel deserto la finalissima della Coppa del mondo dei cammelli, evento organizzato assieme al Mondiale. «Dobbiamo controllare che nessuno usi botox e filler per ritoccare i cammelli»

È più sorridente di Mbappè, più vanitoso di Ronaldo, più alto di Messi, più simpatico di Neymar. E ha già vinto la Coppa del mondo. Quando succederà a uno dei primi quattro è possibile che il boato per i festeggiamenti sarà simile.

Dentro la tenda extra-lusso, il thè da sorseggiare sulle poltroncine e l’aria condizionata, sotto gli sguardi curiosi dei pochi ospiti stranieri che sono riusciti ad arrivare fin qui — ovvero ad Ash-Shahaniyah, 40 minuti da Doha, pieno deserto e zero indicazioni, per fortuna lungo la strada sfilano i camioncini aperti che trasportano cammelli a far capire di essere sulla strada giusta — quando lo speaker declama il nome del vincitore, si alzano le urla e volano in aria le ghetra, i tipici copricapi arabi. Qualcuno ha appena vinto la Coppa del mondo e quel qualcuno è Nazaa’a, il cammello più bello del mondo.

Questa è infatti la Mzayen Camel Cup, la Coppa del mondo per i cammelli, le cui finalissime sono state organizzate proprio in contemporanea con i Mondiali, spiegano gli organizzatori, «per far conoscere il più possibile un tratto importante della nostra cultura. Per chi viveva nel deserto i cammelli significavano cibo, trasporto, tutto, si può dire che sono i nostri migliori amici». Le selezioni sono iniziate all’inizio dell’anno, questa è la finalissima («ci sono i the best dei the best») e a sfilare sotto lo sguardo dei severissimi giudici sono rimasti in 15, ci sono tre categorie principali e tanti sottopremi sono già stati assegnati (per esempio c’è quello per il cammello femmina che produce più latte). Già perché, oltre al grande orgoglio, i proprietari dei cammelli scelti guadagnano un premio in denaro e Mohammed, 8 anni, vestito della festa come il papà, tiene orgoglioso il mega biglietto vincente: c’è scritto 200.000 rial (52mila euro). Mica male. È il primo premio e l’ha vinto il suo papà. Ovvero il cammello di suo papà. «Nazaa’a è come Messi, quindi?»; «No, è come Cristiano Ronaldo!», risponde veloce il bambino che sul calcio ha le idee chiare. Fayez Ahmed al Kuwari, il papà, alza al cielo la riproduzione della Coppa come Cannavaro ai bei tempi e poi spiega: «Vogliamo bene ai nostri cammelli, gli diamo dei nomi, fanno parte della famiglia».

Bene, perché in Qatar, sottoposto a critiche per qualsiasi cosa, nei giorni scorsi si era diffuso anche l’allarme degli animalisti per lo sfruttamento dei cammelli, oltre che per quello dei lavoratori: gli animali messi a disposizione dei turisti per fare i giri nel deserto, infatti, in questi giorni di Mondiale sembra vengano sottoposti a turni massacranti.

Nulla che preoccupi Nazaa’a che è trattato come la star che è. Capire perché ha vinto lui, che al collo porta una collana molto chic, non è facilissimo, però se — in sintesi — per la categoria dei cammelli neri si guardano «le dimensioni del corpo e della testa e la posizione delle orecchie», per quella del nostro campione — che si chiama Maghateer — «si cerca la proporzione. Le orecchie poi devono cadere e non stare dritte e la bocca deve avere una certa curva». Senza ritocchini, soprattutto.

Perché la cosa stupefacente è che sembra sia molto diffuso sottoporre i cammelli a botox, iniezioni di acido ialuronico e silicone soprattutto per gonfiare le labbra e le orecchie. «Succede spesso che i proprietari ricorrano a questi trucchi — spiegano dall’organizzazione — ecco perché prima di essere esaminati dai giudici che ne guardano la bellezza, i cammelli vengono visitati accuratamente dai veterinari». Ma qua tutti ci scommettono, Nazaa’a è una bellezza tutta naturale.

3 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 17:46)

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, 2022-12-03 15:55:00, Si è svolta a 40 minuti da Doha nel deserto la finalissima della Coppa del mondo dei cammelli, evento organizzato assieme al Mondiale. «Dobbiamo controllare che nessuno usi botox e filler per ritoccare i cammelli», Arianna Ravelli, inviata a Doha

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