Corso gender alla Sapienza, attacco degli «haters» su Telegram

di Valentina Santarpia

Un gruppo di estremisti ha preso di mira il corso istituito dall’ateneo per approfondire i fenomeni legati alle nuove culture e soggettività. La ministra Bonetti: «Avanti con ancora più convinzione»

Minacce su Telegram nei confronti dell’Università La Sapienza di Roma. A scagliarsi contro la facoltà statale i componenti del gruppo «Basta Dittatura ! Ufficiale», i cui componenti avevano già minacciato, nel periodo del Green pass obbligatorio, diversi virologi. Questa volta, nel mirino del gruppo social, il corso «Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione». «Non restiamo a guardare mentre il cancro femminista distrugge la nostra società», scrivono gli organizzatori che invitano i partecipanti a contattare l’università condividendo informazioni sensibili come indirizzi mail e telefono.

Il corso è stato inaugurato quest’anno per approfondire i fenomeni legati all’emergere di nuove culture e soggettività, all’affermarsi dei cambiamenti determinati dall’ingresso delle donne nella sfera pubblica e dei processi di costruzione delle identità collettive. Il focus si pone anche sulle disparità, gli squilibri e le disuguaglianze fondate sul genere e sulla intersezione con dimensioni socio-economiche. Valori evidentemente non condivisi da parte degli estremisti che su Telegram hanno attaccato docenti e studenti.

I messaggi di solidarietà

A una docente di Lettere che tiene il corso è arrivata subito la solidarietà della ministra della Famiglia e delle pari opportunità Elena Bonetti: «Cara Fabrizia Giuliani, la mia solidarietà a te, alle colleghe e colleghi del corso Gender studies alla Sapienza di Roma. Avanti con ancora più convinzione!». Giuliani insegna Filosofia del Linguaggio e Studi di Genere a Roma.

Cara @FabriziaGiulian, la mia solidarietà a te, alle colleghe e colleghi del corso #genderstudies @SapienzaRoma. Avanti con ancora più convinzione! https://t.co/XwNdDNx8L0

— Elena Bonetti (@elenabonetti) August 8, 2022

Sulla vicenda è intervenuta anche Eleonora Mattia, presidente IX Commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio del Consiglio regionale del Lazio: «Trovo assurde e inaccettabili le minacce ricevute dall’Università La Sapienza di Roma per via dell’attivazione del corso “Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione”. Sembrerebbero provenire da un gruppo di estremisti già attivi nel movimento no vax, ma le parole mostrano un messaggio pericoloso e da contrastare con chiarezza: a distruggere la società non è il femminismo, né la scienza che ci ha permesso di superare la fase più acuta della pandemia, ma l’ignoranza e la violenza – verbale e virtuale, tanto quanto quella fisica – di chi non riconosce nel sapere, nella valorizzazione delle differenze e nella cultura valori fondanti della democrazia e della convivenza sociale. Piena solidarietà all’Ateneo romano, tutti e tutte le docenti e il corpo studentesco coinvolto nel Corso finito nel mirino degli haters su Telegram».

8 agosto 2022 (modifica il 8 agosto 2022 | 21:46)

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, 2022-08-08 19:46:00, Un gruppo di estremisti ha preso di mira il corso istituito dall’ateneo per approfondire i fenomeni legati alle nuove culture e soggettività. La ministra Bonetti: «Avanti con ancora più convinzione», Valentina Santarpia

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