Così militari ucraini hanno ucciso dei prigionieri russi

di Andrea Nicastro

L’esecuzione ripresa in un video. Rivendica l’orrore come frutto dei suoi ordini Mamuka Mamulashvili ufficiale in capo della «Legione nazionale georgiana» che combatte in Ucraina a fianco di Kiev. Il ministro Kuleba: «I colpevoli dovranno essere individuati e puniti»

DAL NOSTRO INVIATO
PAVLOGRAD (Dnipro) — Quattro soldati sono a terra. Un blindato è pochi metri più avanti. Ha una valigia comune appesa sull’armatura più altri oggetti che stonano con l’aspetto bellicoso del mezzo. Paiono il frutto di saccheggi. Sulla scena si muovono altri 6 soldati. Per le bande bianche che hanno sulle braccia, quelli a terra sembrano russi. Uno ha le mani legate dietro la schiena. Invece quelli in piedi, i vincitori, appaiono e parlano da ucraini. Non hanno remore a mostrarsi in video. Sembrano gli attimi successivi ad una imboscata. I russi a terra sono immobili, solo uno si muove ancora e si lamenta debolmente. Un ucraino dice «lascialo stare», l’altro ribatte «no, non voglio lasciarlo stare». E spara. Più volte. Fino a finirlo.

Un’esecuzione barbara di prigionieri che circola da ieri sui canali Telegram e che si conclude con «slava Ukraine» gloria all’Ucraina. Il Corriere ha individuato il sedicente comandante del reparto di assassini. Si chiama Mamuka Mamulashvili e rivendica l’orrore come frutto dei suoi ordini. Mamulashvili si presenta come l’ufficiale in capo della «Legione nazionale georgiana» che combatte in Ucraina a fianco del governo di Kiev. In effetti, almeno uno del reparto che ha sparato ai prigionieri russi, parla russo con accento georgiano. E, in ogni caso, è lo stesso ufficiale Mamulashvili a riconoscere proprio quella pattuglia come ai suoi ordini. «L’abbiamo detto sin dal principio, noi non facciamo prigionieri» è l’allucinante spiegazione del comandante.

La Bbc ha esaminato il video dell’esecuzione con tecniche di riconoscimento satellitare e incrociando i dati a disposizione. Dall’indagine risulta che l’eccidio sarebbe avvenuto durante il ritiro dei militari russi dalle aree a nord di Kiev. In particolare, sulla strada tra Dmytrivka e le zone di Irpin e Bucha. Già nei giorni scorsi erano state segnalate alcune unità russe rimaste isolate, forse dimenticate dai comandi durante un ritiro non particolarmente ordinato. Oppure i russi di quella particolare unità si erano attardati per riempire il loro blindato di oggetti rubati nelle case ucraine. In ogni caso l’imboscata dei miliziani georgiani ha avuto successo e si è conclusa in quel modo disgustoso.

Non è la prima volta che emergono prove di violenze gratuite da parte ucraina . Ci sono immagini di violenze barbare nei confronti di presunti saccheggiatori o di possibili infiltrati. Calci in faccia, a persone già a terra, file di uomini al muro, terrorizzati, maltrattati e umiliati. Uno lasciato senza mutande davanti alle minacce con i kalashnikov. Episodi al cui confronto i maltrattamenti del G8 di Genova sembrano azioni controllate.

Un altro video mostra dei prigionieri russi, già inoffensivi, che vengono gambizzati a freddo, uno dopo l’altro, in mezzo a soldati ucraini. Senza che nessuno intervenga per fermare il responsabile. In quell’occasione si disse poi che il soldato ucraino autore del gesto fosse appena tornato in reparto dopo aver visitato moglie e figlio colpiti da un bombardamento russo nelle retrovie.

Il presidente Zelensky aveva dichiarato come inammissibile quel comportamento e aveva annunciato un’inchiesta. Non se ne sa ancora nulla. Ieri era toccato al ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, assumere lo stesso atteggiamento nei confronti del nuovo video sui quattro russi freddati a terra. «Bisognerà esaminare le prove e i colpevoli dovranno essere individuati e puniti».

La posizione ufficiale dell’Ucraina, in sostanza, è di non negare ogni responsabilità com’è invece la strategia comunicativa russa. Kiev si mantiene ferma sull’idea che simili comportamenti siano inaccettabili. Non riesce però ad impedirli e, al momento, a guerra in corso, a perseguirli.

8 aprile 2022 (modifica il 8 aprile 2022 | 15:26)

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, 2022-04-08 14:39:00, L’esecuzione ripresa in un video. Rivendica l’orrore come frutto dei suoi ordini Mamuka Mamulashvili ufficiale in capo della «Legione nazionale georgiana» che combatte in Ucraina a fianco di Kiev. Il ministro Kuleba: «I colpevoli dovranno essere individuati e puniti», Andrea Nicastro

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