Cosmo, l’ordine che sconfigge il caos (di cui nessuno conosce i confini)

Sono tante le parole che ci aiutano a definire il mondo che ci circonda. Ma tra queste, cosmo merita un’attenzione particolare per la sua storia, per la capacit di evocare un’armonia che comprende l’intero universo, perch ci fa abbracciare in poche sillabe infinite generazioni che ci hanno preceduto.

Dal mondo greco. Cosmo ci arriva dalla parola greca kosmos, propriamente ordine, e mondo, universo in quanto complesso ordinato secondo determinate leggi. Non una parola adottata subito dalla nascente lingua italiana. Tullio De Mauro la attesta nel 1561-1562. D’altronde il latino preferiva usare mundus o universus per comprendere la realt dello spazio.

Simbolo di una evoluzione. Dai nostri trisavoli greci abbiamo un termine che non solo descrittivo ma tende a rappresentare un sistema equilibrato e simmetrico che si impone al disordine del caos, stato primordiale del vuoto. Nella mitologia antica una delle contrapposizioni fondamentali: dal Caos primigenio nasce la materia informe che la forza positiva del Cosmo riesce a plasmare e rendere ordinata e armonica.

Dalla terra al cielo. Se in origine il cosmo aveva un significato molto concreto, tanto da essere utilizzato per indicare l’ordine con cui un esercito si schierava in vista della battaglia, si passati all’osservazione degli astri. Dobbiamo ai pitagorici della Scuola italica di Crotone (VI e V secolo avanti Cristo), la definizione di cosmo come armonia della volta celeste, sono stati i primi a immaginare che stelle e pianeti si muovono nello spazio siderale seguendo leggi precise. Se vi venuto il dubbio, la risposta s, sono gli stessi studiosi che hanno elaborato leggi matematiche che studiamo ancora come il Teorema di Pitagora. E no, non si occupavano solo di geometria. (E se vi capita di passare da Crotone, in Calabria, pensate che stato uno dei centri culturali pi importanti del mondo antico).

La struttura dell’universo. Se il cosmo un sistema ordinato e simmetrico, altrettanto ordinate devono essere le leggi che lo governano. Per studiarle nata una scienza, la cosmologia che tenta di analizzare l’universo nel suo complesso e valutarne la evoluzione. Ancora una volta sono stati astronomi e filosofi dell’antica Grecia i primi a studiare l’universo e ipotizzare un modello in cui la terra ruotava intorno al sole ed era tutt’altro che immobile e centrale nello spazio come avrebbe sostenuto per millenni il sistema tolemaico.

Il tema delle origini. I miti sulla formazione dell’universo e sull’origine stessa dell’uomo hanno dato vita ad un’ulteriore materia di approfondimento, la cosmogonia. Come ricorda l’enciclopedia Treccani questa pu comprendere tanto il complesso delle dottrine cosmologiche elaborate dalle grandi religioni orientali antiche quanto illimitato orizzonte delle culture primitive pi arcaiche. Tema centrale di tutte le cosmogonie sempre quello del passaggio dal caos al cosmo, dal virtuale all’attuale, dal pre-essere all’essere.

Il fascino della letteratura. Cosmo non si limita a fornirci una comoda descrizione dello spazio infinito, ci accompagna nelle domande sulla nostra origine, sul nostro destino, segnando un carattere eterno della letteratura di tutti i tempi. Gi nelle Metamorfosi di Ovidio, il cosmo rappresenta la vittoria sulle tenebre, l’ordine che permette la nascita dell’uomo e la vita sulla terra. E che fosse sferica nessuno lo metteva in dubbio. Qualcuno avverta i terrapiattisti che sarebbero stati ridicoli gi due millenni fa.

Dalla Commedia a Leopardi. Dante Alighieri affida a Beatrice nel Paradiso della sua Divina Commedia il compito di descrivere la configurazione generale del cosmo: e cominci: “le cose tutte quante hanno ordine tra loro, e questo forma che l’universo a Dio fa simigliante”. Dante ci lascia sbigottiti quanto lui abbagliato da La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende. Molto pi cupa la visione di Giacomo Leopardi che vede nell’universo un meccanismo infinito che si rinnova e procede senza che l’uomo possa fare niente, condannato a un dolore perenne che nell’attenuarsi crea l’illusione della felicit. Non a caso la critica ha definito le Operette morali e la produzione poetica di Leopardi permeate dal suo pessimismo cosmico.

Il mondo di Calvino. Nel Novecento Italo Calvino l’autore che pi sente la suggestione dell’universo e della scienza che porter i primi uomini sulla Luna, spostando i confini dell’esplorazione del cosmo. Nel 1965 pubblica le Cosmicomiche, racconti fantastici in cui il protagonista Qfwfq, vecchio quanto l’universo difficile da definire, perch di lui non si sa nulla. Non nemmeno detto che sia un uomo. Nei suoi racconti Calvino parte sempre da un presupposto scientifico, quasi sempre astronomico, per costruire narrazioni fantastiche e surreali.

I confini infiniti dell’ordine. Torniamo per un momento alla parola greca kosmos, che voleva dire propriamente ordine. Ma l’armonia per i greci poteva riferirsi alle stelle del cielo come a orizzonti pi piccoli e vicini. Tanto da far nascere un verbo, kosmeo per ordinare, mettere ordine e quindi adornare, abbellire. E quindi la parola kosmesis per indicare l’atto stesso dell’abbellire. Cosa abbiamo capito da questo lungo giro intorno al cosmo? Che quando la mamma vi dice che una stanza ordinata anche pi bella, sta citando gli insegnamenti degli antichi greci. Che ogni volta che usate dei cosmetici dovete rivolgere un ringraziamento all’universo. E alla fine che se vi capita di pensare che i loro prezzi sono saliti alle stelle un po’ anche per colpa dell’origine del nome. Almeno io mi consolo cos.

14 dicembre 2022 (modifica il 14 dicembre 2022 | 08:29)

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, 2022-12-14 07:30:00, Parola che nasce dai miti e dalla saggezza dell’antica Grecia, che sapevano già che la terra è rotonda, Sole e pianeti lontanissimi e stelle infinite, Paolo Fallai

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