Cospito resta al 41 bis, la linea del governo: Pensano di aiutarlo con le minacce, ma così gli fanno un danno

di Virginia PiccolilloMisure ritenute necessarie per l’alto livello dello scontro. Si teme una possibile saldatura tra diversi gruppi antagonisti Al termine di un’altra giornata scandita da proteste degli anarchici, il governo non cambia la linea: non si cede al ricatto delle violenze e delle minacce. E in un Consiglio dei ministri lampo, la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello degli Esteri, Antonio Tajani, hanno deciso, compatti, di non lasciarsi condizionare. N auto incendiate, n proiettili in busta, n altro, potranno alleggerire il destino carcerario di Alfredo Cospito. L’anarchico da 103 giorni in sciopero della fame contro il regime di carcere duro ricevuto dopo la condanna per strage per due ordigni fatti esplodere di fronte alla Scuola allievi Carabinieri che — solo per caso, secondo i giudici — non hanno ucciso nessuno. Pi salir di livello lo scontro, filtra da Palazzo Chigi, e pi si dimostreranno le condizioni che giustificano il 41 bis: mirato a evitare i contatti tra un esponente di punta e la sua organizzazione, sia una cosca mafiosa o una galassia dedita alla violenza. Cospito ha ottenuto solo il trasferimento, ma resta al 41 bis. Se ieri dal carcere di Sassari stato portato a Milano Opera solo in base a una indicazione sanitaria della Asl, che suggeriva il trasferimento in una struttura completa di centro clinico attrezzato per le emergenze. Un suggerimento, si specificava per, solo a scopo preventivo. Nessun peggioramento pericoloso certificato. Una versione diversa da quella della difesa di Cospito che parla di aggravamento delle condizioni di salute del detenuto, alle quali il ministro Nordio ha assicurato massima attenzione. Specificando, come scritto in una nota di via Arenula, che per lui la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorit. Dove quell’ogni faceva capire che nessun trattamento di favore sar adottato per Cospito. Una linea di rigore ed equit necessaria anche a tutela del regime del 41 bis. Qualsiasi deroga potrebbe aprire un varco nelle maglie di una norma, il 41 bis, auspicata per le cosche da Giovanni Falcone, varata dopo la sua morte, cambiata negli anni e ora divenuta il pilastro tecnico sul quale poggia l’ergastolo ostativo. Perch nella nuova formulazione si dice che l’esenzione dal carcere ostativo, prevista per tutti i detenuti, non si applica a quelli al regime di 41 bis. Senza carcere duro rischia di cadere anche l’ergastolo ostativo per boss e terroristi, qualora emulassero Cospito. La preoccupazione, espressa ieri dal ministro Piantedosi in Consiglio dei ministri, quindi di una possibile saldatura tra gli interessi degli anarchici e di altri gruppi antagonisti. Il grido no al 41 bis condiviso anche da cosche e terroristi. doveroso a un innalzamento della tensione farne seguire uno dell’attenzione dice Piantedosi che per mercoled ha convocato il Casa, tavolo di polizia giudiziaria e intelligence. Il ministro Tajani ha annunciato il rafforzamento della difesa della rete diplomatica. Ma su Nordio, il ministro pi apprezzato dai garantisti, che si punta l’attenzione. Lui deve ricevere ancora i pareri dalla Dda e dalla Dna di Torino per valutare se revocare il 41 bis, disposto dall’ex ministra Cartabia proprio sulla base dei loro pareri. Ma non depone a favore di Cospito il no a un differimento della pena gi formulato dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Una richiesta che era andata avanti in parallelo al ricorso contro il 41 bis. Anche quello respinto dal Tribunale di Sorveglianza di Roma. Sul ricorso pronuncer il 7 la Cassazione. Una cosa certa, dice il sottosegretario Andrea Delmastro: A prescindere dalla motivazione della magistratura di confermare il 41 bis per Cospito l’escalation di violenza dimostra la bont della scelta. 31 gennaio 2023 (modifica il 31 gennaio 2023 | 07:07) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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