Cospito, il capo del Dap sentito da pm Roma. Delmastro: Un dovere assicurargli la salute

di Redazione Politica

Il sottosegretario al centro delle polemiche torna a parlare del caso: lo sciopero della fame non pu scardinare un sistema ereditato da Falcone e Borsellino. Bonelli dopo l’esposto: dal ministero risposta evasiva

Il capo del Dap Giovanni Russo stato ascoltato nei giorni scorsi, come persona informata sui fatti, dai magistrati della Procura di Roma nell’ambito dell’indagine avviata dopo un esposto presentato in merito alle informazioni rese note dal vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli nel corso del suo intervento alla Camera. Nel corso dell’attivit istruttoria sono stati sentiti nella stessa veste anche l’ex capo del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, Mauro D’Amico oltre all’attuale direttore, Augusto Zaccariello.

nostro dovere assicurargli le migliori condizioni di salute ed eventualmente trasferirlo in una clinica qualora degenerassero. Torna sul caso Cospito il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, al centro della polemica politica e lo fa al termine di una visita al carcere di Perugia. Per il sottosegretario, Cospito monitorato e quindi l’erogazione sanitaria c’ ed costante. Con un costante monitoraggio delle sue condizioni di salute ha affermato Delmastro, secondo cui lo sciopero un, tra virgolette, diritto per rilanciare delle richieste. Certo che lo sciopero della fame non pu scardinare un sistema ereditato da Falcone e Borsellino per contrastare la criminalit organizzata. Sul 41 bis e sul 4 bis non arretreremo mai.Poi sulla visita dei parlamentari del Pd in carcere : Non ho mai detto che illegittima, il problema tutto un altro.

E sulla richiesta di dimissioni da parte dei dem, ha risposto: Hanno fatto una mozione e vedremo in aula. Sono qui per parlare dei problemi delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria in particolar modo umbri, non per rispondere ad altro. Delmastro ha ricordato comunque che da un lato c’ stata una richiesta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a tutti di abbassare i toni e dall’altra una precisazione credo inequivocabile del ministro Nordio.

Sul fronte delle opposizioni, invece, il deputato dei Verdi, Angelo Bonelli, che aveva presentato un esposto alla procura proprio contro Delmastro e Donzelli, ha spiegato che ha ricevuto la risposta dal Ministero della Giustizia. Una risposta evasiva che non fornisce le informazioni richieste. In dieci righe mi stata consegnata la trascrizione di una relazione molto ampia. Dalla risposta del Ministero, questo documento mi viene data in quanto atto di sindacato ispettivo. E Donzelli non ha fatto nessuna richiesta del genere. Bonelli ha sottolineato come avesse chiesto un’altra cosa, che non mi stata data: le relazioni analoghe che il Dap fa, in particolar modo dei colloqui tra Presta, Rampulla, Di Maio e Cospito dall’inizio dello sciopero della fame. Rispetto a questa richiesta il Ministero della Giustizia oppone un diniego ai sensi dell’art. 24 della legge 241 del 1990 e del Dm 115 del 26 gennaio del 96. Cosa significa? Il Ministero dice che questi documenti non possono essere accessibili e quindi divulgabili. Allora la seconda domanda: proprio quello di Donzelli tra tutti questi atti era quello in quella parte cedibile e divulgabile? C’ stata un elemento di valutazione che prescinde dal diritto e dalla norma?.

7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 16:17)

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