Covid, Rt sopra la soglia epidemica: è a 1,04 In una settimana 229.135 casi e 580 morti

di Valentina Santarpia

I dati settimanali diffusi venerdì 25 novembre. Il tasso di positività di 17,9% con una variazione di +0,4% rispetto alla settimana precedente (17,5%). Rt a 1,04: ha superato la soglia epidemica dell’unità

Torna a farsi sentire la morsa del Covid, complice l’abbassamento delle temperature e la risalita del numero di tamponi. Nell’ultima settimana (18-24 novembre 2022) si registrano 229.135 nuovi casi positivi, +10% rispetto alla settimana precedente (quando erano 208.361). I deceduti sono 580, cio +8,8% rispetto alla settimana precedente ( quando erano stati 533).

Sono stati 1.276.986 i tamponi effettuati, con una variazione di +7% rispetto alla settimana precedente (quando si erano fermati a 1.193.523). Il tasso di positività sale quindi al 17,9% con una variazione di +0,4% rispetto alla settimana precedente (17,5%). In aumento anche il numero degli attuali positivi, 39.562 in più (la scorsa settimana +41.341) che salgono così a 492.457, di cui 484.594 in isolamento domiciliare. Lo comunica il ministero della Salute.

Rt a 1,04

La conferma della risalita dei casi arriva anche dalla risalita dell’Rt, che torna sopra la soglia epidemica dell’unità, come rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

L’incidenza settimanale a livello nazionale arriva infatti a 388 ogni 100.000 abitanti (18-24 novembre) contro 353 ogni 100.000 della settimana precedente (11-17 novembre). Nel periodo 2-15 novembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,04 (range 0,80-1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente – quando era a 0,88 – e superiore alla soglia epidemica.

Il valore dell’indice di trasmissibilità Rt non superava la soglia epidemica dell’unità – che indica un livello di maggiore diffusione dell’epidemia di Covid-19 – da circa un mese. Lo scorso 28 ottobre era infatti pari a 1,11, sopra soglia, per poi scendere la settimana successiva, il 4 novembre, al valore sotto soglia di 0,95.

Il sistema ospedaliero

Anche i dati che arrivano dalla tenuta del sistema sanitario confermano un incremento. Secondo i dati del ministero della Salute, risalgono le ospedalizzazioni: le terapie intensive sono 3 in più (la settimana scorsa +44) per un totale di 250, mentre i ricoveri ordinari crescono di 632 unità (sette giorni fa +625), 7.613 in tutto.

E il monitoraggio effettuato insieme all’Istituto superiore di sanità dice che il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2,5% (rilevazione ministero della Salute al 24 novembre), mentre il tasso di occupazione in aree mediche sale al 12% (sempre al 24 novembre) dall’11% del 17 novembre. Sei Regioni sono classificate a rischio alto per molteplici allerte di resilienza; tredici sono a rischio moderato e 2 classificate a rischio basso. Quindici Regioni riportano almeno una allerta di resilienza, sei ne riportano molteplici.

Andreoni: «Reinfezioni pericolose». Bassetti: «Dati anacronistici»

Secondo Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), «stiamo assistendo a un gran numero di reinfezioni Covid anche vicine nel tempo. E, purtroppo, anche tra chi ha fatto il primo ciclo di vaccinazioni. Un recente studio su `Nature´ ha evidenziato, indipendentemente dall’immunizzazione, che coloro che contraggono una nuova infezione, presentano un rischio maggiore di mortalità per tutte le cause ma anche di ospedalizzazione- spiega l’infettivologo all’Adnkronos- Quindi lasciar circolare il virus e non fare la quarta dose comporta dei rischi che, soprattutto gli anziani, non dovrebbero correre. È vero che oggi la malattia Covid è meno grave, ma la forte infiammazione che si genera può provocare dei danni, come ha scoperto lo studio».

Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Matteo di Pavia, invece il monitoraggio Covid settimanale dell’Iss-ministero della Salute «è totalmente anacronistico e sbagliato. Ci danno dei dati di circolazione virale misurando parametri, Rt, incidenza, senza dirci che tipo di pazienti arrivano in ospedale ma solo che c’è della gente con un tampone positivo. Questo non vuol dire nulla, un conto un asintomatico trovato per screening in ospedale altro è un paziente che arriva con polmonite e deve essere ricoverato. Sono report che computano numeri. Dire che c’è stato un incremento del 2% di persone in ospedale non vuol dire nulla».

«Nel mio reparto – ha spiegato all’Adnkronos – ho sicuramente persone con Covid ricoverate ma nessuno sta male come nel 2020-21, ho anche tanti che sono positivi al tampone Covid dopo essere ricoverati – aggiunge – Speravo cambiasse questa politica del tamponamento seriale, ci sta portando di fronte a due pesi e due misure: un soggetto con l’influenza lo mettiamo in un reparto normale e uno con il Covid in un bunker. Oggi non ha senso tutto questo».

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 17:20)

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, 2022-11-25 16:38:00, I dati settimanali diffusi venerdì 25 novembre. Il tasso di positività di 17,9% con una variazione di +0,4% rispetto alla settimana precedente (17,5%). Rt a 1,04: ha superato la soglia epidemica dell’unità , Valentina Santarpia

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