Covid, la Cina riapre al mondo: abbracci e lacrime dopo 1.016 giorni di blocco

di Guido Santevecchi

Famiglie riunite allo sbarco dei primi voli senza restrizioni anti Covid

Abbracci di gioia e commozione tra i cinesi agli aeroporti di Pechino, Shanghai, Hong Kong. Nella capitale della Repubblica popolare la zona degli arrivi internazionali era stata spettrale negli ultimi tre anni, i pochissimi voli concentrati tra la notte fonda e l’alba, passeggeri incanalati dai vigilanti sanitari, sottoposti a tampone e subito e comunque inviati in quarantena. Dal 2020 molti dei viaggiatori cinesi si presentavano gi sigillati nelle tute protettive, come in un film horror; anche le hostess avevano dovuto lasciare le divise eleganti delle compagnie aeree per indossare gli scafandri bianchi da terapia intensiva.

Ieri invece all’aeroporto di Pechino andata in scena l’emozione per le riunioni di famiglia allo sbarco dai voli provenienti da Varsavia, Francoforte e soprattutto Hong Kong. Abbracci rinviati per 1.016 giorni: tanto durato il controllo ossessivo degli spostamenti internazionali da e per la Cina imposto nel marzo 2020 in nome della politica Covid Zero ora abbandonata.

Sorprendente, quasi surreale, la presenza di un gruppo di ragazzine con i teleobiettivi sulle macchine fotografiche che volevano catturare uno sguardo dei sette musicisti della band di K-pop Tempest, sbarcati da Seul per il primo tour cinese dal gennaio 2020. meraviglioso vederli di persona, sono pi alti e pi belli di come me li immaginavo, ha detto al cronista della Reuters la diciannovenne pechinese Xiny.

L’8 gennaio sar dunque ricordato come il giorno in cui finito l’autoisolamento della Repubblica popolare cinese. Chi arriva dall’estero non sar pi chiuso in una stanza di Covid Hotel per una settimana (erano 14 giorni pi 7 di osservazione domiciliare, al culmine del programma di prevenzione). Ci vorr tempo perch il traffico riprenda il suo flusso regolare: per tre anni i pochi voli consentiti venivano dirottati lontano da Pechino, per tenere la capitale politica al riparo dai contagi. Ieri al Capital International Airport erano programmati solo otto arrivi internazionali.

Ma le compagnie stanno facendo piani su vasta scala. La concessione pi grande fatta dalle autorit riguarda tutti i cinesi: da ieri Pechino ha ripreso l’emissione e il rinnovo dei passaporti per l’estero, oltre ai visti ordinari e ai permessi di residenza temporanea per gli stranieri.

Il grosso del flusso ieri si concentrato a Hong Kong, che per la chiusura dei viaggi con la Cina continentale ha subito un colpo durissimo alla sua economia basata su turismo e commercio oltre che sull’alta finanza. Nella fase iniziale nell’ex colonia britannica sono consentiti 60 mila arrivi e altrettante partenze al giorno via terra, mare e cielo. L’aeroporto della City improvvisamente tornato alla routine di affollamento, lunghe code si sono fermate anche ai banchi delle prenotazioni per i traghetti e i treni ad alta velocit. L’approccio di Hong Kong alla riapertura resta cauto, chi entra o esce deve esibire un tampone negativo: questa stessa misura, introdotta la settimana scorsa da una decina di Paesi tra cui Usa e Italia e consigliata dall’Unione europea a tutti gli Stati membri, ha causato una protesta del governo cinese che l’ha definita irragionevole e non scientifica.

Le scene di confusione festosa negli aeroporti stridono con le immagini che continuano ad arrivare dagli ospedali delle metropoli cinesi, che fanno fronte all’ondata di infezioni dilagata a dicembre. Autorit e stampa statale difendono la gestione dell’uscita precipitosa dalla linea Covid Zero diventata troppo costosa sul fronte sociale ed economico. Pechino sostiene che i ricoveri in terapia intensiva hanno probabilmente raggiunto il picco nelle grandi citt, con l’80% dei posti letto occupati. Ma il numero dei pazienti potrebbe salire rapidamente nei centri di dimensioni medie e piccole a causa dei viaggi previsti per il Capodanno lunare che cade il 22 gennaio. Siamo di fronte a una sfida senza precedenti, ha detto alla Cctv nazionale un alto funzionario della Commissione sanitaria centrale. I numeri dei morti restano avvolti nell’opacit della politica cinese. L’Organizzazione mondiale della sanit afferma che la Cina sta sottostimando i dati sulla mortalit. Un eufemismo per dire che Pechino li nasconde: i modelli occidentali prevedono 1,5 milioni di decessi entro marzo.

8 gennaio 2023 (modifica il 8 gennaio 2023 | 23:03)

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