Covid, è crisi da post pandemia: ansia e stress per nove studenti su dieci

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Maxi-indagine “Chiedimi come sto” promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil che ha coinvolto in un mese 30mila studenti delle superiori e universitari in tutta Italia

di Redazione Scuola

(IMAGOECONOMICA)

2′ di lettura

Ansia, paura, stress, preoccupazione per il futuro, aumento dei disturbi alimentari e degli episodi di autolesionismo. E’ la crisi post Covid in cui sono sprofondati 9 studenti su 10 che manifestano così un forte disagio psicologico. È quanto emerge dalla maxi-indagine “Chiedimi come sto” promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu – Unione degli universitari e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil che ha coinvolto in un solo mese 30mila studenti delle scuole superiori e universitari su tutto il territorio nazionale.

L’indagine

L’indagine, la prima e la più corposa sulle conseguenze psicologiche della pandemia, è stata condotta dall’Istituto di ricerca Ires dell’Emilia Romagna e pone con forza al paese una questione giovanile che deve essere assolutamente affrontata. Il 28% degli studenti ha dichiarato di avere disturbi alimentari, il 16% dei quali innescati dalla pandemia, mentre il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo, la metà in coincidenza del periodo pandemico. Il 10% ha assunto sostanze e il 12% ha abusato di alcol. A crescere nel corso dell’emergenza sanitaria sono state soprattutto le emozioni negative tra cui la noia (68%), la demotivazione (66%), la solitudine (62,7%), l’ansia (60%), la paura e la rabbia (46%). Allo stesso tempo sono diminuite quelle positive e in particolare il senso di libertà (62%), la voglia di fare (60%), la serenità (56%) e l’allegria (55%). La pandemia ha prodotto anche un cambiamento dei comportamenti e delle abitudini, con l’aumento dell’uso dei social (78%), dei videogiochi (30,7%) e del fumo (18%). Sono invece diminuiti gli incontri con gli amici, sia online che in presenza (48%) e la cura del proprio aspetto fisico (37%). Il 64% ha subito un cambiamento dei ritmi del sonno.

Salute mentale

Impauriti e insicuri, dunque, il 60% degli studenti teme per salute mentale. Atteggiamenti e stati d’animo che più di frequente rispecchiano la visione del futuro sono la curiosità (82%), l’insicurezza (75%) e la paura (72,6%), segnalando quindi un’attitudine propositiva di fondo che viene però smorzata da sensazioni fortemente negative. Il 73,6% si legge ancora nella maxi-indagine promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu e dallo Spi-Cgil, ritiene che vi sia una visione sottostimata della propria generazione da parte degli adulti. Credono negli amici (85,8%) e nella famiglia (85,6%) mentre la fiducia che ripongono verso i diversi soggetti istituzionali è sotto il 50%, fatta eccezione per scuola, università e Unione europea.

Sfera dei valori

Buone notizie invece per quanto riguarda la sfera valoriale, con la dimensione collettiva (89%) che prevale sull’individualismo (56,7%), il cambiamento (92%) sulle tradizioni (52,6%), la solidarietà (95%) sulla competitività (47,5%). È invece conteso il confronto valoriale tra passioni (97%) e profitto (85%) e tra merito (89%) e uguaglianza (96%). Tra le priorità d’intervento per il futuro della propria generazione al primo posto c’è il lavoro (56%), seguito dalla richiesta di supporto psicologico e dal tema dell’ambiente, evidenziando quindi una forte cultura lavoristica degli studenti.

, 2022-05-20 13:33:00, Maxi-indagine “Chiedimi come sto” promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil che ha coinvolto in un mese 30mila studenti delle superiori e universitari in tutta Italia, di Redazione Scuola

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