Covid, i medici No vax tornano in corsia. Negli ospedali restano le mascherine

di Margherita De Bac Il decreto approvato lunedì dal Consiglio dei ministri stabilisce anche che il personale sanitario non vaccinato (con le prime due dosi e il richiamo) possa riprendere da subito servizio anziché aspettare la scadenza del 31 dicembre Il segnale di «discontinuità» col precedente governo si limita agli sconti per i no vax. Prorogato invece con un’ordinanza del ministro Schillaci l’obbligo per dipendenti e visitatori di indossare la mascherina in ambiente sanitario e residenze per anziani. Il decreto approvato lunedì dal Consiglio dei ministri stabilisce anche che il personale sanitario non vaccinato (con le prime due dosi e il richiamo) possa riprendere da subito servizio anziché aspettare la scadenza del 31 dicembre. Era l’ultima categoria ancora penalizzata visto che il 15 giugno la contumacia era finita per tutti gli altri cittadini. Circa 4 mila medici, liberi dall’obbligo di ricevere l’anti Sars-CoV-2, possono così tornare in corsia. Schillaci ha motivato la decisione innanzitutto col mutato quadro epidemiologico. La curva dei contagi è in calo, il tasso di ricoveri in terapia intensiva e reparti ordinari è stazionario. Quindi non c’è necessità di tenere fuori tanti professionisti il cui lavoro è prezioso «in una fase di carenze di organico. Bisogna garantire il diritto alla salute». Lo svuotamento delle corsie è uno dei problemi che il governo dovrà affrontare con provvedimenti di immediata efficacia, non solo con l’aumento delle borse nelle scuole di specializzazione. Come denuncia l’inchiesta pubblicata lunedì dal Corriere della Sera , il saldo tra nuovi specialisti e pensionati è negativo a sfavore dei primi. Non solo, in tanti rinunciano al pubblico per andare a lavorare nel privato. I bandi di concorso per l’assunzione di rincalzi godono di insuccesso. Nelle discipline critiche (pronto soccorso) viene coperta la metà dei posti offerti. Come stanno rimediando le aziende sanitarie? Risponde Schillaci: «La carenza di personale è frutto di una programmazione sbagliata. Si sta cercando di tamponare le falle con l’immissione di medici extra-comunitari o a gettone (liberi professionisti non strutturati, ndr) che sono pagati 5 volte di più rispetto ai colleghi dipendenti». Insomma ci sarà da lavorare moltissimo su questo fronte. L’ordinanza sulle mascherine è stata firmata lunedì mattina alle 8 perché la precedente da oggi non avrebbe avuto valore: «Non ho mai pensato di non andare in questa direzione in accordo col primo ministro. Ringrazio i medici che si sono prodigati contro il Covid. La protezione è necessaria non solo contro questo virus ma anche contro l’influenza in arrivo». La decisione era molto attesa e temuta dal mondo sanitario. Alcune Regioni, come il Lazio, erano già pronte a fare diversamente se l’obbligo non fosse stato confermato. La volontà espressa dalla premier Meloni di voler agire in controtendenza rispetto al governo Draghi era stata interpretata come un «liberi tutti». Schillaci spazza via i dubbi: «La salute pubblica non è un tema ideologico e burocratico, bisogna avere un approccio sereno e scientifico». Prossimo nodo, la durata dell’isolamento dei positivi. Ora è di 5 giorni a partire dall’assenza di sintomi, ma in presenza di tampone negativo. Si sta valutando se accorciarlo. 1 novembre 2022 (modifica il 1 novembre 2022 | 07:15) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-01 06:15:00, Il decreto approvato lunedì dal Consiglio dei ministri stabilisce anche che il personale sanitario non vaccinato (con le prime due dosi e il richiamo) possa riprendere da subito servizio anziché aspettare la scadenza del 31 dicembre, Margherita De Bac

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