Covid, Ricciardi: «A scuola solo il 40% è vaccinato, inopportuno togliere le mascherine»

Prevenzione in classe

Il Codacons ha annunciato ricorso al Tar del Lazio. Sul tema gli esperti, però, non sono concordi

di Redazione Scuola

2′ di lettura

Cresce il consenso alla revoca dell’obbligo della mascherina a scuola, in vista degli ultimi giorni di lezione e dell’esame delle medie e della maturità, mentre il Governo richiama le regioni ad una “spinta” alla campagna vaccinale procedendo anche alla “chiamata attiva” dei cittadini. «Sono convinto, e lo sostenevo già prima – afferma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa – che soprattutto durante le lezioni, quando ragazzi e bambini sono seduti al proprio posto, si possano togliere le mascherine». «Spero che l’esame di maturità – gli fa eco il collega all’Istruzione Rossano Sasso – possa svolgersi senza l’obbligo delle mascherine: tra fine giugno e inizio luglio le alte temperature renderebbero davvero difficile la situazione tanto per gli studenti quanto per gli insegnanti. I protocolli in vigore scadono tra un mese e non avrebbe senso riproporli».

Codacons ed esperti

Favorevole alla revoca del divieto delle mascherine a scuola anche il Codacons, che ha annunciato ricorso al Tar del Lazio. Sul tema gli esperti però non sono concordi. Se l’infettivologo genovese Matteo Bassetti fa notare che «rimaniamo l’unico Paese o uno dei pochi con l’obbligo della mascherina a scuola» e parla di «decisione che, contrariamente a quello che dice il ministro della Salute Roberto Speranza, non è della scienza», l’epidemiologo del Campus Bio-medico di Roma, Massimo Ciccozzi, si chiede «perchè togliere l’obbligo delle mascherine quando i contagi, specie tra gli adolescenti, sono ancora tanti. Se il tasso di positività si abbasserà dall’attuale 13% al 10% ai primi di giugno allora potremo ragionare sull’eliminazione di quest’obbligo durante gli esami di medie e superiori». Un opinione, quella di Ciccozzi, che trova una sponda in Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale di Milano: «Siamo arrivati fin qui facendo 90: facciamo 100», dice, sottolineando di “rimanere” dell’idea che le mascherine sono servite a garantire la didattica in presenza, e a ridurre la diffusione quando si registravano 1-2 casi in classe.

Pressing sulla campagna vaccinale

Mentre il dibattito sulle mascherine a scuola continua, il ministero della Salute fa pressing sulla campagna vaccinale, sollecitando in un documento le Regioni e le Province autonome a rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sull’utilità delle dosi aggiuntive declinate per fasce di popolazione a rischio, di coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale e rafforzare subito il sistema di “chiamata attiva” dei singoli cittadini interessati alla somministrazione. Quest’ultimo è un sistema adottato con ottimo successo in Piemonte, secondo quanto riferito dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. Per le quarte dosi, infatti, il Piemonte ad esempio è arrivato all’87% rispetto al Molise (4,3%), la Basilicata (6%), il Veneto (10%) e la Calabria (5%). Intanto, negli Stati Uniti, sale il livello di allerta Covid nella città di New York, che ora è alto, ovvero c’è una elevata diffusione del virus e la pressione sul sistema sanitario sta aumentando. Proprio negli Usa la Fda ha autorizzato il booster per il Covid di Pfizer per i bambini fra i 5 e gli 11 anni.

, 2022-05-17 14:00:00, Le parole del consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza: «Bisogna continuare a portare la protezione fino alla fine dell’anno scolastico», di Redazione Scuola

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