Croce Rossa, l’italiano Rocca riconfermato a capo della Federazione internazionale

di Redazione Buone Notizie

Francesco Rocca è stato rieletto per il secondo mandato come presidente della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, l’organizzazione umanitaria più grande del mondo. Un riconoscimento internazionale all’Italia del volontariato.

Un italiano per la seconda volta alla guida della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: Francesco Rocca, 44 anni, romano, avvocato, tuttora presidente della Croce Rossa Italiana, è stato rieletto con 122 voti per il secondo mandato a capo dell’organizzazione umanitaria più grande del mondo. Un riconoscimento per l’impegno di questi anni davanti a sfide come la pandemia e la guerra, ma anche un riconoscimento per l’italia del volontariato.

Eletto la prima volta 4 anni fa ad Antalya (Turchia), primo italiano nella storia della Croce Rossa a ricoprire questo importante incarico, Francesco Rocca è stato riconfermato a Ginevra, nel corso della 23a Assemblea Generale dell’Ifrc (International Federation Red Cross) , dai rappresentanti di 192 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. «Viviamo in tempi estremamente difficili – ha commentato Rocca dopo la proclamazione – in cui le crisi più complesse si riverberano a livello globale: instabilità economica, carenza di cibo, emergenze sanitarie e crisi climatica, si sono sovrapposte, definendo rischi senza precedenti per il mondo. Sono molto orgoglioso di raccogliere questa sfida insieme ai nostri 14 milioni di volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Questa conferma è un tributo al loro duro lavoro, alla resilienza e alla capacità di affrontare ogni tipo di emergenza. Dedico perciò la vittoria di oggi ad ogni singolo volontario che, in questo momento, è al servizio della comunità».

Affrontare il crescente impatto umanitario della crisi climatica, ridurre le disuguaglianze sanitarie, sostenere e proteggere i migranti. Queste sono le tre priorità elencate nel consesso svizzero dal nuovo presidente dell’Ifrc. Rocca ha esortato la comunità internazionale a mettere al primo posto la solidarietà globale e a tradurla in azione: «Quando ci sono volontà politica, dialogo aperto e decisioni multilaterali, tutto è possibile. La risposta politica e collettiva alla crisi ucraina ha mostrato cosa si può fare quando l’umanità e la dignità vengono prima di tutto, quando c’è la volontà di assistere e proteggere le persone». Rocca, inoltre, ha lodato il ruolo della localizzazione nella risposta umanitaria, impegnandosi a proseguire sulla strada degli investimenti in tal senso: «La pandemia ha mostrato al mondo il ruolo fondamentale svolto dagli attori locali, come i nostri volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nel rispondere alle crisi. Ecco perché la localizzazione degli aiuti umanitari è il modo più efficace per salvare vite umane e costruire comunità più sicure, forti e sane».

Il ruolo del presidente dell’Ifrc è un ruolo volontaristico. Rocca ha iniziato a fare volontariato alla fine degli Anni 80, operando con richiedenti asilo e rifugiati in Italia. È entrato a far parte della Croce Rossa Italiana nel 2007 ed è stato eletto presidente nazionale Cri, la prima volta, nel 2013. Oggi è al suo terzo mandato. Come avvocato ha iniziato la sua carriera professionale combattendo la criminalità organizzata. Successivamente è passato all’amministrazione sanitaria.

20 giugno 2022 (modifica il 20 giugno 2022 | 01:02)

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