Si stanno ribaltando, li sento urlare Il dramma nelle relazioni di servizio

di Giusi Fasano, inviata a Crotone

Crotone, il naufragio nei primi documenti acquisiti per l’inchiesta. Salvini difende la Guardia costiera

CROTONE Relazioni di servizio e protocolli per gli interventi in mare. Sono le prime carte acquisite dai carabinieri di Crotone per la nuova indagine sulla strage dei migranti, quella sui mancati soccorsi nella notte fra sabato 25 e domenica 26 febbraio. Per capire quale matassa il procuratore Giuseppe Capoccia e il suo sostituto Pasquale Festa dovranno districare, utile ripercorrere i fatti.

La situazione di quella notte era la seguente: un barcone carico di 180 (o forse pi) disperati era in arrivo verso le coste calabresi; il mare era forza 4; la boa di Capocolonna — parte della rete mareografica nazionale — registrava onde alte fino a 2 metri e mezzo; la Guardia di Finanza era uscita a cercare la barca avvistata da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera; l’intervento era stato classificato come low enforcement, cio operazione di polizia e non di salvataggio; la Guardia costiera era stata inserita per conoscenza nella segnalazione di Frontex, aveva numerato l’evento come Ev.Imm.533/2023 e seguiva tutto a distanza, a contatto con la Finanza; ma alla fine la Finanza si arresa ed rientrata senza rintracciare la barca, per le proibitive condizioni meteo e l’impossibilit di proseguire in sicurezza.

Risultato: nessuno ha avviato un intervento Sar, cio di soccorso in mare. La barca arrivata davanti alla foce del Tacina, a Steccato di Cutro. Gli scafisti hanno visto delle luci e, credendo fosse la polizia, hanno cambiato rotta e dato gas al motore. cos che sono finiti su una secca disintegrando la barca e le vite di decine di disperati: 68 i corpi recuperati; 82 i superstiti e un numero imprecisato di dispersi (fra 27 a 47). Un’inchiesta sulla catena dei non-soccorsi, dicevamo. Per capire se qualcuno ha responsabilit penali per quel che successo. E ieri, appunto, l’acquisizione delle prime carte, fra le quali la relazione di servizio della Guardia costiera. Che racconta anche dettagli drammatici, a naufragio appena avvenuto.

Per esempio questo: Ore 4.25 di domenica. La Capitaneria di porto di Crotone riferisce alla Guardia costiera di Reggio Calabria che in localit Steccato di Cutro una persona a terra vede una barca a circa 40-50 metri dalla riva con molte persone a bordo e che sente urlare da bordo. Segnala che in quel punto il fondale sabbioso. Pertanto viene disposto l’impiego della motovedetta Cp321, previo imbarco del team sanitario. Ma gi troppo tardi. La Guardia costiera ne ha conferma alle 4.34 quando un segnalante straniero contatta la Centrale operativa di Roma dicendo di aver avvistato una unit in difficolt in procinto di ribaltarsi vicino al fiume Tacina. Nel corso della telefonata, abbastanza disturbata e confusa, il segnalante parla di Grosseto invece che di Crotone. La chiamata salta. Ma alle 4.35 lui, dice la relazione di servizio, ricontatta Roma dicendo di aver visto “il peschereccio” ribaltarsi alla foce del Tacina, e di vedere delle luci e delle persone in acqua. Gli viene chiesto di rimanere in zona per fornire eventuali aggiornamenti .

Le storie drammatiche di quella gente non fermano le polemiche politiche. Matteo Salvini se la prende con chi attacca la Guardia costiera (che dipende dal suo ministero) definendolo ignorante o in malafede. Giuseppe Conte chiede alla premier Meloni di fare chiarezza sulle responsabilit dei ministri (Salvini e Piantedosi) e ricorda che il mio governo fece il regolamento sui soccorsi in mare stabilendo che le persone vanno salvate. Nessuno criminalizza la Guardia costiera, commenta Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza verdi sinistra. sotto accusa chi le impedisce di salvare vite in mare. Consiglio a Salvini di guardarsi allo specchio.

3 marzo 2023 (modifica il 3 marzo 2023 | 23:28)

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