Cska Sofia, l’allenatore Pardew si dimette per i tifosi razzisti

di Salvatore Riggio

Lanciano banane in campo contro i giocatori di colore: così il tecnico inglese lascia la squadra bulgara: «Quello che è successo è inaccettabile. Non voglio allenare davanti a tifosi razzisti»

È un addio che fa rumore quello di Alan Pardew, tecnico del Cska Sofia, che ha intrapreso la carriera di allenatore nel lontano 1998. Ha salutato il club bulgaro e lo ha fatto sbattendo la porta. Con lui se ne va anche il suo vice Alex Dyer, primo tecnico di colore nella storia del club bulgaro.

Perché tutto questo? Cosa è accaduto? La decisione è stata presa dopo quanto successo lo scorso 19 maggio, quattro giorni dopo la sconfitta nella finale della Coppa di Bulgaria contro il Levski. I tifosi del Cska, in occasione della sfida interna contro il Botev Plovdiv, hanno preso di mira i quattro giocatori di colore della squadra con insulti razzisti e lanciando loro delle banane. Un gesto becero. All’inizio i giocatori, vittime dell’ennesimo caso di razzismo in Europa, si erano rifiutati di scendere in campo, per poi essere convinti a giocare. Però, l’episodio ha ferito e turbato Pardew.

Che si è arrabbiato e ha detto addio, decidendo di lasciare la Bulgaria: «Quello che è successo prima e dopo la partita col Botev Plovdiv è stato inaccettabile, non solo per me ma anche per il mio vice Alex Dyer e per i miei giocatori. Questo piccolo gruppo organizzato di tifosi razzisti ha cercato di sabotare la partita e io non voglio allenare la squadra davanti a loro. Il Cska Sofia merita molto di più. È stato un onore e un privilegio servire questo grande club, ma sfortunatamente devo mettere fine alla mia permanenza qui», ha detto Pardew. Senza giri di parole, con coraggio. Il 60enne allenatore inglese era stato assunto dal club bulgaro nel novembre del 2020 che gli aveva affidato il ruolo di direttore tecnico per poi affidargli la panchina lo scorso aprile. Adesso l’addio.