Csm diviso, vice il candidato leghista. Mattarella: Favorire la coesione

di Giovanni BianconiPinelli: Sono indipendente. Diciassette consiglieri per lui e 14 per l’altro candidato Roberto Romboli. E Forza Italia rilancia la separazione delle carriere Il vicepresidente del nuovo Consiglio superiore della magistratura un componente laico indicato dalla Lega, l’avvocato Fabio Pinelli. Un nome con il quale il centrodestra realizza lo spoils system anche al vertice dell’organo di autogoverno di giudici e pm, che s’ diviso in due parti contrapposte: 17 consiglieri per Pinelli e 14 per l’altro candidato Roberto Romboli (indicato dal Partito democratico), pi un astenuto. Un esito maturato al terzo scrutinio, dal quale emerge un altro segnale: Pinelli stato votato dalla maggioranza dei consiglieri laici scelti dal Parlamento (8 su 10) e dalla minoranza dei togati eletti dai magistrati (8 su 20). Ma al di l degli schieramenti, subito dopo la nomina la parola pi pronunciata stata coesione. A cominciare dal capo dello Stato che presiede il Csm, presidio dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Sergio Mattarella, che probabilmente avrebbe gradito un risultato meno contrastato, ha chiesto al neo-eletto di favorire la coesione del Consiglio, perch le decisioni condivise rendono pi autorevole e efficace il lavoro del Csm. Per il presidente, le differenze tra componenti laici e togati stanno solo nella provenienza, e tutti devono essere rappresentati, ascoltati e garantiti dal vicepresidente nell’esercizio delle loro funzioni. Un monito che Pinelli ha subito raccolto assicurando ai consiglieri che non l’hanno votato la garanzia dell’ascolto per il fine superiore dell’unit del Consiglio, in modo che sia sempre alla ricerca di scelte condivise e orientate anche secondo le diverse posizioni di ciascuno. Dopo la travagliata esperienza del precedente Csm, terremotato dallo scandalo Palamara e da tensioni interne che ne hanno messo in crisi credibilit e autorevolezza, si tenta quindi di voltare pagina. Ma quella scritta ieri mette in risalto una divisione che pu comunque riassumersi, in termini generali, in una contrapposizione tra destra e sinistra. L’avvocato Pinelli approdato al Csm su proposta della Lega, voluto personalmente dal leader Matteo Salvini, e ieri ha voluto ringraziare la parte politica che ha ritenuto di poter spendere e investire sul suo nome, sottolineando per di essere una figura non politica e indipendente. L’elezione avvenuta a scrutinio segreto ma da varie ricostruzioni emerso che per lui hanno votato i 7 laici di derivazione governativa, i 7 togati di Magistratura indipendente (la corrente conservatrice delle toghe), il giudice anti-correnti Andrea Mirenda, il laico di fede renziana Ernesto Carbone e probabilmente il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato. Quest’ultimo si sarebbe astenuto nei primi due scrutini, per poi orientarsi sul nome che nelle precedenti votazioni aveva raccolto il maggiore consenso. L’altro membro di diritto, il primo presidente della Corte suprema Pietro Curzio che tra un mese andr in pensione, ha continuato ad astenersi. Per il costituzionalista Roberto Romboli si sono invece espressi gli otto consiglieri della sinistra giudiziaria (6 di Area, 1 di Md e un indipendente), i 4 togati di Unicost che non sono risultati decisivi come si pensava alla vigilia, lo stesso Romboli e il laico indicato dai Cinque Stelle Michele Papa. Sul quale, nelle trattative pre-voto, Unicost ha tentato di far convergere i consensi degli altri togati per arrivare a una scelta unitaria, ma senza successo. La mancata elezione di Romboli — commenta il consigliere Marcello Basilico di Area —, un costituzionalista che ha studiato l’ordinamento giudiziario ma l’ha anche praticato all’interno di un Consiglio giudiziario, un’occasione persa per tutti. Detto questo, a Pinelli offriamo da subito la massima collaborazione, avendo apprezzato il suo intervento subito dopo l’elezione. il breve discorso in cui il neo-vicepresidente ha evocato il giudice Rosario Livatino e la sua citazione sull’importanza di essere credibili pi che credenti, per garantire un Csm credibile, trasparente e mai obliquo nell’interesse del Paese. Ma anche altre parole di Pinelli suonano significative nel contesto politico attuale; ad esempio quelle affidate a Questione giustizia, rivista di Magistratura democratica, per dire che su temi come intercettazioni, separazione delle carriere e obbligatoriet dell’azione penale auspicabile sperimentare le riforme approvate di recente prima di metterne in campo altre, perch senza un’adeguata “pausa di applicazione”, appare concreto il rischio di una destabilizzazione del sistema giudiziario e di una compromissione del percorso di ricostruzione del rapporto di fiducia tra politica, magistratura e cittadini. Considerazioni che assumono un rilievo ancora maggiore nel momento in cui alcuni deputati di Forza Italia hanno presentato, ieri, un disegno di legge costituzionale per divedere le carriere di giudici e pm; proposta molto divisiva e osteggiata dalla totalit (o quasi) della magistratura. 25 gennaio 2023 (modifica il 25 gennaio 2023 | 21:44) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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