Cuneo fiscale, taglio del 5% (per gradi): così il governo vuole ridurre il costo del lavoro

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di Redazione Economia07 nov 2022

La riduzione del cuneo, con l’obiettivo di «intervenire gradualmente» fino ad un taglio di almeno 5 punti, è uno degli obiettivi del programma economico del governo Meloni, che dovrà tenere conto delle risorse limitate a disposizione e delle promesse fatte su flat tax e pensioni. Per questo la presidente del Consiglio ha sottolineato che sarà un intervento graduale, con l’obiettivo di arrivare a una riduzione «di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori».

Nel suo discorso alla Camera per l’insediamento del governo, Meloni ha detto che «l’eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali», al contempo bisogna sostenere le «famiglie che oltre al caro energia devono fronteggiare un livello di inflazione che ha raggiunto l’11,1% su base annua e ne sta erodendo il potere d’acquisto».

La super deduzione

L’idea è: più assumi meno paghi. Tanto che la presidente ha citato una proposta di Fdi relativa a una super deduzione del 120% del costo del lavoro per i datori che creano occupazione rispetto al massimo conseguito nel triennio precedente. In campagna elettorale Meloni diceva a Corriere Tv: «Possiamo fare subito una super deduzione del costo del lavoro del 120% per ogni nuovo assunto con contratto indeterminato, che arriva fino al 150% se si assume una persona fragile, come una neo mamma o una persona occupato da un anno».

Le richieste di Confindustria e dei sindacati

Confindustria chiede da mesi di intervenire su questo e ha proposto di impegnare 16 miliardi di euro del bilancio dello Stato per una riduzione del cuneo contributivo sul lavoro dipendente così suddiviso: due terzi per la riduzione dell’aliquota a carico dei lavoratori, pari a circa 10,7 miliardi, e un terzo per la riduzione dell’aliquota a carico dei datori di lavoro, pari a circa 5,3 miliardi. Secondo la proposta di Confindustria la misura dovrebbe valere per tutti i redditi da lavoro dipendente fino a 35 mila euro l’anno, ovvero quelli per i quali il governo Draghi aveva già introdotto un mini sgravio di 2 punti percentuali fino al prossimo dicembre. La prima mossa del governo potrebbe essere quella di rifinanziare questa misura con 3,5 miliardi. L’idea di condividere il taglio del cuneo fiscale tra datori di lavoro e lavoratori, come proposto da Confindustria, non piace ai sindacati: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo di aprire subito un confronto, soprattutto sul reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati falcidiato dalla corsa dei prezzi e dall’aumento delle bollette. La riduzione della pressione fiscale secondo la Cgil deve essere a solo vantaggio del lavoro e dei pensionati.

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, 2022-11-07 10:45:00, La riduzione del cuneo è uno degli obiettivi del programma economico del governo Meloni: «L’eccessivo carico fiscale sul lavoro è uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle imprese sui mercati internazionali», Redazione Economia

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