di Marta Ghezzi
Un monumento a Milano ricorda donne personalità femminili che hanno fatto la storia. «Un luogo di memoria e socialità proprio vicino a una scuola»
Due filari di platani accompagnano il flusso delle auto lungo la circonvallazione di viale Umbria, la cerchia più esterna di Milano. Altissimi, fusti chiari, fronde dirette verso l’alto a cercare la luce. L’albero rosso fuoco che compare a spezzare l’uniformità botanica non si mimetizza, è un colpo di colore deciso, impossibile non notarlo. Visibile a chi sfreccia in auto. Sfiorato tutti i giorni dai passanti (è nell’angolo più esterno del marciapiede). E anche compagno silenzioso dei bambini della scuola primaria Tommaso Grossi, è proprio sotto le finestre delle loro aule.
Osiamo pensare che la pianta sia felice di avere messo le radici in un punto decisamente trafficato ma generoso di sguardi, di attenzioni. Pianta speciale «L’Albero delle Donne del Novecento», monumento che onora la memoria di tre illustri signore: la partigiana Onorina Brambilla, la reporter ed editrice Inge Feltrinelli, la poetessa Alda Merini. Struttura leggera, composta da tre sottili lastre d’acciaio verniciate di carminio, eppure l’impressione è di grande solidità, resistente come le tre foglie dorate che spuntano fra i rami, le immagini del piegarsi al vento ma mai spezzarsi, simbolo della tenacia, resilienza, determinazione delle tre donne.
Mini agorà
La facciata dell’IperCoop di viale Umbria, quindici anni di vita, necessitava di una ristrutturazione. Coop Lombardia ha deciso di superare la logica commerciale e con la riqualificazione dell’atrio d’ingresso puntare a offrire al quartiere (e alla città) un luogo rinnovato adatto alla sosta e alla socialità. In questa mini agorà, con panchine di pietra e aiuole, ha inserito il monumento. «Milano sta finalmente restituendo il valore delle sue donne importanti, con statue e l’intitolazione di vie. Questo albero iconico ha lo stesso intento: elemento di memoria, invito, monito, a non dimenticare», spiega Daniele Ferrè, presidente Coop Lombardia. Che aggiunge, «rispetto al disegno della piazza il monumento è posizionato lateralmente e non al centro, una scelta studiata e voluta, la pianta risulta così nel punto di massima visibilità e la sua lettura è completa».
L’emozione
Emozione e plauso da parte dei familiari delle tre donne. Tiziana Pesce, figlia di Onorina Brambilla, ufficiale di collegamento partigiano, Medaglia d’Oro della Resistenza, nel sottolineare l’impegno della madre con le nuove generazioni, il suo prodigarsi perché il capitolo importante di lotta a nazismo e fascismo non andasse perduto, rileva sicura, «le sarebbe piaciuto essere ricordata vicino a una scuola, sapere che dalle domande degli scolari su di lei rinasce la Storia».
Anche Carlo Feltrinelli, figlio di Inge Feltrinelli, editrice, fotografa e giornalista tedesca naturalizzata italiana, «la donna che voleva cambiare il mondo con i libri» e che ha traghettato l’importante casa editrice dopo la scomparsa del marito Giangiacomo Feltrinelli, dichiara soddisfazione. «È una felice coincidenza, per anni mia madre si è battuta per dedicare un giardino a Camilla Cederna», dice. «E lo è anche vederla accostata a Onorina Brambilla, Feltrinelli è stata la prima casa editrice a pubblicare il suo libro di memorie “Il pane bianco”, e a Alda Merini, che stimava moltissimo».
Le lotte
Cosa avrebbe detto, infine, la poetessa dei Navigli, grande voce critica del Novecento? «Non è difficile immaginare la sua reazione, di pura gioia nel trovarsi in compagnia di due altre donne che, come lei, hanno lottato duramente per superare le difficoltà, i dolori, gli inconvenienti, che sono parte inscindibile del percorso di vita», conclude Marina Bignotti, presidente Associazione Culturale Alda Merini.
28 giugno 2022 (modifica il 28 giugno 2022 | 05:31)
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, 2022-06-28 03:33:00, Un monumento a Milano ricorda donne personalità femminili che hanno fatto la storia. «Un luogo di memoria e socialità proprio vicino a una scuola», Marta Ghezzi