Da «Licorice Pizza» a «Corro da te»: i film nei cinema, su Sky, Netflix e le altre piattaforme

Se entrate in un locale di Los Angeles e ordinate una pizza alla liquirizia, al cento per cento vi prenderanno per matto. La licorice pizza non esiste e l’accostamento è improponibile. L’espressione è entrata nell’uso comune americano per indicare i prodotti invendibili, le imprese impossibili, i sogni irrealizzabili. In più, è anche il nome di una catena di negozi di dischi e memorabilia, oggi scomparsa, che era il paradiso in terra del giovane Paul Thomas Anderson, oggi 51 anni, regista di opere straordinarie come Boogie Nights – L’altra Hollywood, Magnolia, Il petroliere, The Master, Vizio di forma dal romanzo di Thomas Pynchon. Licorice Pizza arriva quattro anni dopo Il filo nascosto, il colossal intimista sullo stilista londinese degli Anni Cinquanta, Reynolds Woodcock, che ha segnato l’addio alle scene di Daniel Day-Lewis. La pausa di riflessione è stata lunga e ha messo in allarme i supporter di Anderson.
Ebbene, Licorice Pizza è destinato a togliere il veleno dalle labbra dei pettegoli e ad alimentare una licorice-mania che poggia sulla fascinosa ambientazione, la San Fernando Valley degli Anni Settanta ricreata a Encino, nella California profonda, la stessa di Boogie Nights e Vizio di forma, e sui due protagonisti mattatori, entrambi debuttanti: Cooper Hoffman, figlio di Philip Seymour Hoffman, stroncato nel 2014 in un hotel di West Village da un’overdose di speedball, e Alana Haim, una delle sorelle della super band delle Haim che proprio nella San Fernando Valley ha le radici.
Prendete fiato: Anderson racconta una love story sbilenca. Lui, Gary (Cooper Hoffman) è un adolescente di 15 anni, aspirante showman, poi estroso imprenditore nel business dei materassi ad acqua e dei flipper. Lei, Alana (Alana Haim), ha 25 anni ed è una giovane ebrea di umili origini e famiglia osservante che s’arrangia inseguendo un personale desiderio di emancipazione e amore non sottomesso: assistente di un fotografo, piazzista insieme al suo Gary e poi spigliata opinion maker nell’ufficio elettorale del candidato sindaco. I due si incontrano attraversando un memorabile piano sequenza, mentre Alana si fa fotografare con gli studenti sull’annuario scolastico. Da allora, si prenderanno e si lasceranno, aiutandosi, sostenendosi, litigando. Travolti dalla gelosia, dai malintesi, da un cattivo genius loci che trasforma la California e il sogno americano in un’arena per lupi mannari. Facendosi anche un po’ male ma finendo sempre per ritrovarsi.
Alana è accanto a Gary quando questi si getta nelle imprese più improbabili e quando finisce (per sbaglio) in manette. L’ossessione di Gary è fare felice la sua scontrosa non-fidanzata. Cammin facendo, amandosi e piangendo, giocheranno le loro carte.
Intorno, si muove una gallery generazionale-epocale che fa parte del repertorio di Anderson: Bradley Cooper nel ruolo di un isterico parrucchiere che cita Barbra Streisand e porta il caschetto alla Starsky e Hutch (o Jimmy Connors, se preferite), un Sean Penn attore e motociclista ricalcato sul William Holden de I ponti di Toko-Ri, il manigoldo nostalgico Rex Blau (Tom Waits) e persino la moglie di P.T., Maya Rudolph, e la figlia più giovane, Minnie Ida, 8 anni. Il taglio della storia è a frammenti intercambiabili. Un crescendo buffo-drammatico con molti riferimenti agli avvenimenti dell’epoca, dalla fine di Nixon alla crisi energetica. Anderson, autodidatta e adoratore del cinema totale di Kubrick, Altman, Orson Welles, ama i cambiamenti di registro, gli inserimenti coraggiosi, i dettagli spiazzanti. Talvolta cede alla nostalgia e a un divertito romanticismo. Ma l’ironia c’è, e così pure il paradosso.
La canzone guida della colonna sonora è Life on Mars? di David Bowie, ma ci sono anche Paul McCartney, Doors e Blood, Sweat & Tears. Impagabile è la scena della telefonata muta. Minuti di puri suoni, ma con un messaggio chiarissimo, che sanciscono la (momentanea) fine della relazione tra Gary e Alana. Hoffman e Haim sono deliziosi. Tre nomination all’Oscar.

LICORICE PIZZA di Paul Thomas Anderson
(Usa, 2021, durata 133’)
con Cooper Hoffman, Alana Haim, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie, Maya Rudolph, Skyler Gisondo
Giudizio: *** 1/2 su 5
Nelle sale

19 marzo 2022 | 07:44

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Pietro Guerra

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