di Emanuele BuzziL’ex ministro a New York e Washington: gli incontri tra politica e affari Un viaggio a fari spenti, cercando sponde oltreatlantico e riallacciando rapporti nati nella scorsa legislatura: Luigi Di Maio negli Stati Uniti. L’ex ministro degli Esteri in agenda ha incontri trasversali, tra affari e politica. Nei giorni scorsi, soprattutto, Di Maio ha avuto due faccia a faccia. Il primo a New York con Kalid Khiari, rappresentante Onu che segue per Guterres il Medio Oriente. Khiari stato in questi anni rappresentante permanente della Tunisia alle Nazioni Unite mentre Di Maio era ministro. E proprio con il segretario generale dell’Onu Di Maio stato avvistato in un ristorante francese della Grande Mela. L’ex numero uno della Farnesina ha visto invece a Washington Mike Pompeo, ex capo della Cia, repubblicano, segretario di Stato all’epoca del governo Trump. In un momento in cui l’ex ministro sta attendendo ancora una risposta sull’incarico di rappresentante Ue per i Paesi del Golfo, ha partecipato anche al National Prayer Breakfast (dove stato visto insieme a Bill Nelson, plenipotenziario di Biden nominato capo della Nasa, che Di Maio aveva incontrato a luglio in Italia prima della caduta del governo Draghi). Non solo politica, ma anche affari. Di Maio secondo i ben informati avrebbe preso parte a focus con alcuni think tank statunitensi come Atlantic Counsil, Middle East Institute e Cepa. Di Maio ha tenuto anche uno speech all’ambasciata italiana negli Usa, su invito del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti (il cui presidente Domenico Siniscalco, ex ministro dell’Economia tra il 2004 e il 2005 con Berlusconi premier). Il viaggio americano servito a Di Maio per rinverdire una fitta trama sullo scacchiere internazionale in vista di sciogliere i nodi del suo futuro professionale. 8 febbraio 2023 (modifica il 8 febbraio 2023 | 17:46) © RIPRODUZIONE RISERVATA