Dacia Duster 4×4 nel deserto marocchino. Ecco come va in fuoristrada il suv low cost

la prova

di Francesca Cibrario

Prova estrema per il Suv di successo di Dacia, fresco di restyling. Ecco le novit di Duster My2023 e come se la cava in off-road

Marrakech, Marocco — Un susseguirsi di brulli e disabitati altipiani di roccia arancione, circondati dalle cime innevate della catena dell’Atlante: il deserto di Agafay, nonostante disti pochi chilometri dalla medina di Marrakech, sembra un altro mondo. Un luogo di pace dopo il frastuono e il bagno di folla a cui costringe la visita al souk della citt marocchina, il pi grande mercato tradizionale del Marocco, e a Jamaa el Fna, una delle piazze pi frequentate di tutta l’Africa.
Il fascino di questo territorio nasce anche dal fatto che non facilmente accessibile: non ci sono strade asfaltate che lo attraversino. Ma, se ti ostini a volerlo conquistare, l’Agafay ti dischiude tesori preziosi. Per farlo per sar necessario dotarsi di un forte cammello, un agile quad oppure un mezzo fuoristrada duro e puro.

Dacia Duster, anche 4×4

La nostra traversata la tenteremo con una Dacia Duster 4×4, per verificare se sia una convincente nave del deserto. Un’auto che quasi tutti conosciamo, perch sembra di incrociarla in ogni strada del nostro Paese… E probabilmente cos, visto il suo incredibile successo commerciale: dal lancio, nel 2010, ne sono stati venduti 2,18 milioni di pezzi e, dal 2018, invariabilmente il Suv pi venduto ai privati in Europa, anche e soprattutto per il prezzo che parte da 16 mila euro e arriva a 24 mila per il mezzo che guidiamo, la versione pi avventurosa: 1.5 Blue dCi con 115 Cv, cambio manuale, trazione integrale. Con una livrea che si armonizza col paesaggio, nel nuovo colore arancione Arizona. A listino, oltre al diesel a due o quattro ruote motrici, ci sono anche il tre cilindri a benzina e il GPL.

Dacia, il nuovo logo

Al primo sguardo,Duster sembra ringiovanita e, infatti, come tutta la gamma, fresca di liftinge porta con fierezza il logo ridisegnato (chiamato Dacia Link) sul frontale: le lettere D e la C si uniscono come gli anelli di una catena a simboleggiare robustezza e semplicit, mentre la nuova firma Daciasi trova sia sul volante sia sul posteriore dell’auto. Dettagli che, in realt, riescono a cambiare molto lo stile del suv e, come da obiettivo di Dacia, la percezione del marchio: non pi solo low cost, ma un prodotto di qualit e, inoltre, dal prezzo democratico. Una trasformazione, anche di stile, che si compir totalmente nel 2024, quando verr presentata la nuova generazione, la terza.

Dacia Duster MY2023, le novit

Per ora, nella versione MY2023 in concessionaria dallo scorso novembre, il design esterno rimane per lo pi invariato e, come sempre, caratterizzato dallo Snorkle, situato tra i parafanghi anteriori e le porte anteriori. Introdotto nel 2018 con lo scopo di armonizzare una giunzione tra gli elementi della carrozzeria diventato elemento di design distintivo di questo modello. Le modifiche apportate sulla Duster che guidiamo riguardano i bocchettoni dell’aria condizionata, pi squadrati e moderni, gli specchietti, che ora sono ripiegabili elettronicamente, e l’azionamento automatico dei tergicristalli. Miglioramenti da una generazione all’altra di elementi utili, come da filosofia del costruttore rumeno. E cos nell’abitacolo non c’ effettivamente nulla di superfluo, ma tutto quello che ci serve. E, un’altra sorpresa, tutto ci restituisce una sensazione di solidit. Dalle plastiche rigide ma robuste, ai sedili, avvolgenti con nuova selleria e poggiatesta, che sono risultati comodi anche dopo tre ore di buche, guadi, salti. Ecco, a proposito: la dotazione e le doti fuoristradistiche.

Dacia Duster, tutto quello che serve per il fuoristrada

La nuova Duster – facilitata dalla sua notevole altezza dal suolo (21,7 centimetri, la migliore della sua categoria) unita a un peso ridotto (circa 1400 chili) – non ha mai esitato, neppure quando il tracciato spariva e, azzardando, ci siamo arrampicati sulle altissime (ma per fortuna non friabili) dune di questa regione: si arrivava alla sommit e all’improvviso gi di nuovo, con inclinazioni importanti che potevamo tenere d’occhio sullo schermo centrale da 8”. Infatti, il 4×4 Monitor fornisce numerose informazioni, come l’inclinazione laterale del veicolo in condizioni stradali di dislivello o, per l’appunto, l’angolo di beccheggio per valutare la ripidit di discese e salite. In situazioni o manovre impegnative tornato utile (seppure le immagini non risultino molto nitide) anche il sistema Multiview Camera che, grazie alla presenza di quattro telecamere, ci ha consentito di visionare meglio l’ambiente circostante. In un territorio dove i saliscendi si susseguono continuamente, come quello che abbiamo attraversato, abbiamo ampiamente sfruttato anche il dispositivo di assistenza alla partenza in salita che impedisce al veicolo di retrocedere per due secondi quando si riparte dopo una sosta in pendenza.

A proposito di sosta, la nostra era predisposta allo Scarabeo Camp – Roches noires, un campo in stile berbero dove si pu pernottare, oppure semplicemente godersi un te nel deserto al tramonto. Ci siamo arrivati ben pi assetati dell’auto che ha dimostrato durante la prova di essere anche parsimoniosa nei consumi: circa 17 km con un litro. Come deve essere una vera nave del deserto.

18 dicembre 2022 (modifica il 18 dicembre 2022 | 11:01)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-18 15:09:00, Prova estrema per il Suv di successo di Dacia, fresco di restyling. Ecco le novità di Duster My2023 e come se la cava in off-road, Francesca Cibrario

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version