«Dalla provincia dovevo fuggire, lì avrei insegnato ginnasticaMa amo sempre la mia Fossano»

di Francesca Angeleri

La showgirl e attrice si racconta: «Dalla provincia dovevo fuggire, mi sarei adagiata a fare l’insegnante di ginnastica senza inseguire i miei sogni. Tornare in tv con un reality? Mi offrono grandi cifre ma non hanno bei contenuti. Non avere figli è stata una scelta consapevole»

Paola Barale ha compiuto cinquantacinque anni. È sempre bellissima, bionda, super cool e molto amata dal pubblico, nonostante una lunga assenza dalla televisione. Una distanza mai troppo chiarita per chi le si era affezionato e aveva apprezzato la crescita professionale di questa ragazza di Fossano che era passata a vestire i panni di Madonna nei club per poi arrivare a La ruota della fortuna di Mike fino a ricoprire i ruoli apicali della tv. Barale ha attraversato questi anni di bagarre televisiva border line con i social con un certo charme, con l’atteggiamento di chi sa quello che sta succedendo, sa che potrebbe anche non essere a suo vantaggio e però non ne fa una tragedia. Per stare bene al mondo bisogna saper vivere. E saper giocare.

Intorno a lei si è creata un’allure di curiosità. Come quando è stata ospite del programma Belve, di Francesca Fagnani, sulla Rai, e le è stata posta la domanda che frullava in testa a molti, cioè se avesse mai avuto rapporti omosessuali, «nulla contro le donne, però prediligo il fallo» ha risposto. Del perché la sua carriera abbia avuto una battuta d’arresto, spiegazioni non ce ne sono (una come lei in tv ci starebbe ancora bene) però certo questo non le ha bloccato l’esistenza. Oggi, è il momento del teatro.

Paola Barale, «Se devi dire una bugia dilla grossa» è il titolo dello spettacolo teatrale che la vede con Paola Quattrini. Le piace il palcoscenico?
«Con il teatro sta andando come con la televisione: sto diventando brava. Sono soddisfazioni. Mi piace il teatro, è sempre diverso e non rischio mai di rivivere le medesime situazioni».

Pensi che noia se fosse diventata un’insegnante di ginnastica.
«Quando ero giovane mi sembrava la mia strada. Ho frequentato l’Isef di piazza Bernini. Poi ho iniziato a lavorare come sosia di Madonna, non mi piaceva molto però pagavano benissimo. Facevo le serate con i sosia di Liza Minnelli, Prince, Grace Jones…mia madre mi dava 5mila lire. Lì guadagnavo molto ma molto di più».

Come ha iniziato?
«A Fossano (dove è nata e cresciuta ndr ) c’erano e ci sono tuttora dei bravi fotografi, “Le foto di Marzo”. Secondo loro assomigliavo a Madonna. Mi dissero che per gioco avrebbero presentato le mie foto a Milano, all’agenzia dei sosia di Giancarlo Caremoli. La prima volta mi ci hanno portata loro».

E poi?
«Ereditai la macchina da mia sorella Gabri, come tutto, come i vestiti, ero la seconda. Era una 126 gialla con Snoopy dietro. Non mi piaceva viaggiare da sola così mi portavo anche Pistacchio, il mio gatto».

Lei è legatissima a Milano.
«Ho sempre amato Milano. Anche in tempi non sospetti, quando tutti dicevano che era brutta, moderna, troppo veloce. Oggi è anche molto migliorata. C’è un senso di speranza che proprio si percepisce. Io abito in alto e vedo sempre tante gru, lo skyline…tutto questo sviluppo è una meraviglia. Prima del Covid, la moda, il design da tutto il mondo si incontravano qui. Molti la descrivono uggiosa, nebbiosa. Non so, io dalle mie finestre vedo tramonti pazzeschi. Oggi è facile dire Milano è figa. Milano è sempre stata figa, dipende da cosa ci devi fare. Ti permette di lavorare, divertirti, è comoda, internazionale, ma non troppo grande. In Italia, o stai in un posto di mare oppure c’è solo Milano. O le Langhe».

Ci vivrebbe nelle Langhe?
«Quando vado a trovare i miei a Fossano, faccio la Genova-Alessandria ed esco a Tortona. Inevitabilmente, verso Alba-Bra mi perdo. E io adoro questa cosa. Faccio finta che non trovo la strada e mi godo il tramonto, faccio giri lunghissimi. Tante volte ho immaginato di prendermi una casettina e di mandarci i miei. Loro però non ci pensano neppure ad andare a stare a Cherasco o a Barolo o a Neive. Mi piacerebbe, ma poi succederebbe come con Ibiza».

Non ha più la casa a Ibiza?
«Io a Ibiza volevo viverci un tot di mesi l’anno. Ma con il teatro non ci riesco. E sono in un momento della vita in cui non voglio avere niente che mi limiti. Per lo stesso motivo non ho più cani, anche se li ho adorati e mi mancano».

Come sono i suoi genitori?
«La mia famiglia mi ha trasmesso i valori in cui credo di più: la lealtà e la trasparenza. Mio padre a volte mi sgrida ancora come se avessi 15 anni».

È stata una ribelle?
«Qualche volta ho trasgredito. Quando ho deciso di lasciare l’Isef non hanno apprezzato molto. Con i primi soldi mi comprai una Honda Paris Dakar 200 di seconda mano. Mia madre si arrabbiò tantissimo, mi disse che potevo pagarmi il dentista visto che avevo soldi da buttare. Andai a vivere da sola. Poi si rassegnarono al mondo dello spettacolo».

La provincia se l’è lasciata alle spalle?
«Sono scappata perché avevo bisogno di cose diverse, altrimenti sarei rimasta sempre lì. Mi sarei adagiata a insegnare ginnastica, ma la mia indole era un’altra».

La sua sliding door?
«Quando ho lasciato Buona Domenica».

Per Degan?
«No, lui arrivò un anno dopo. Me ne andai perché veramente avevo bisogno di fare altro. Quando lasciai era ancora il top».

Sarebbe la diva dei reality. Perché non ne fa?
«Me lo chiedono di continuo, mi offrono anche grandi cifre».

E allora?
«Non sarò mai ricca. Certo mi piace la bella vita. Ed è importante essere tranquilli quando, per esempio, si sta male e ci si deve curare. Ma so gestire il denaro e la mia felicità è più importante. I reality non hanno dei bei contenuti».

Cosa ama di sé?
«Il mio equilibrio. La mia determinazione, la passione, l’entusiasmo».

Ci ha mai pensato a un figlio?
«Non averne è stata una scelta consapevole. Credo di invecchiare bene anche perché, non avendone, mi sento libera di testa».

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29 giugno 2022 (modifica il 1 luglio 2022 | 21:49)

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, 2022-07-01 19:49:00, «Tornare in tv? Mi offrono grandi cifre per i reality, ma non hanno bei contenuti»,

Pietro Guerra

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