L’Università Bocconi di Milano ha ospitato il giorno 1 febbraio 2023 un interessante convegno internazionale, organizzato dalla Fondazione Ing. Rodolfo Debenedetti in collaborazione con la Fondazione Unicredit e col Progetto MUSA – al quale partecipa la Bocconi – dedicato all’illustrazione di una ricerca triennale sulla transizione al lavoro degli studenti delle scuole professionali in tre Regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), intitolato Preparing vocational students for the School-to-Work transition, messa a confronto con analoghe ricerche in corso di realizzazione in Francia e in Svizzera.
Al convegno, condotto dall’economista Tito Boeri, che coordina la ricerca con Paola Monti (Fondazione Debenedetti), sono intervenuti per saluti istituzionali Vincenzo Mannino, consigliere del ministro Valditara, e Silvia Cappellini della Fondazione Unicredit.
La relazione di base è stata svolta da Daniele Checchi, economista dell’Università degli Studi di Milano, sul tema “Una difficile transizione”, mentre le tre ricerche sono state presentate da Pierre Cahuc (Università Sciences Po di Parigi), che ha parlato del progetto triennale francese Avenir Pro, Alexia Delfino (Università Bocconi), che ha illustrato il progetto svizzero curato da Michele Pellizzari (Università di Ginevra), e Paola Monti, che ha presentato quello italiano, anch’esso di durata triennale (2023-2025).
In comune le tre ricerche hanno il fatto di essere triennali, di essere nella fase iniziale, di occuparsi dello stesso tema (la transizione al lavoro degli studenti dei corsi professionali) e di svolgersi in tempi simili (tre anni), ciò che offrirà elementi di comparazione, ferma restando la diversità dei contesti nei quali esse vengono effettuate. Il progetto “italiano” coinvolgerà circa 300 istituti di varie dimensioni e caratteristiche delle citate tre Regioni del Nord (compresi quelli che fungeranno da campioni di controllo), e si avvarrà dell’apporto di Adecco, la più importante agenzia per il lavoro privata, che fornirà agli studenti e ai docenti counselling and training sulle dinamiche del mercato del lavoro.
Alla tavola rotonda finale, moderata dal giornalista della Stampa Marco Zatterin, è intervenuto anche Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, che ha fornito dettagliate informazioni sulle caratteristiche degli studenti italiani che scelgono studi di tipo professionale (provenienza socio-culturale modesta, scarso rendimento in italiano e matematica, conseguenti consigli di orientamento dei docenti della scuola media rivolti verso quel tipo di studi, ritenuti meno impegnativi ecc.).
Il principale obiettivo del progetto italiano, come anche di quello francese e di quello svizzero, è quello di migliorare la transizione al lavoro di questi studenti dal punto di vista della maggiore corrispondenza tra gli studi effettuati e l’inserimento nel mercato del lavoro, e della riduzione dei tempi di attesa. Temi che, riguardando la frontiera tra istruzione professionale e lavoro, si avvalgono opportunamente dell’apporto di soggetti privati come Adecco e la stessa Fondazione Agnelli.
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