Dania Mondini e la denuncia ai 5 dirigenti Rai:  i nuovi documenti  che ampliano l’inchiesta

di Giulio De Santis e Ilaria Sacchettoni

Per i legali della giornalista ci sono altre «vessazioni» a carico del collega che soffre di flatulenza. Per la Procura generale che ora indaga, «lacunoso» il lavoro dei pm di Roma

Difficile che tutto svanisca aprendo una finestra, come qualche frettoloso commentatore auspica: la denuncia di mobbing aziendale attraverso la forzata esposizione al meteorismo di un collega, presentata dalla giornalista Dania Mondini, rischia di ampliarsi. Il criminologo e i difensori della presunta vittima presenteranno, nei prossimi giorni, un’integrazione alla denuncia nella quale sostengono (in estrema sintesi) che in Rai non esistono veri meccanismi di tutela nei confronti dei propri dipendenti, in balia di umori e arbitri dei vertici.
Anche quando, come in questo caso, si è trattato di condividere la stanza con un collega con un disturbo di flatulenza. Come pure che altri manager, oltre ai cinque già sottoposti a indagine, fossero a conoscenza di un problema mai davvero affrontato.

A fronte della richiesta di archiviazione per Filippo Gaudenzi, Marco Betello, Piero Damosso, Andrea Montanari e Costanza Crescimbeni, iscritti sul registro degli indagati per atti persecutori, l’accusa rilancia: il collega che con la sua flatulenza avrebbe afflitto Mondini ha un profilo professionale controverso e tutt’altro che derubricabile a semplice «asociale» della redazione. Rammentano infatti il criminologo Claudio Lo Iodice che assieme agli avvocati Ruggero Panzeri e Francesco Falvo D’Urso assistono la giornalista afflitta dalle meste problematiche di Votano come lo stesso dialogasse di promozioni con l’avvocato Paolo Romeo imputato al processo «Gotha» di Reggio Calabria.

Il collega di scrivania della giornalista, secondo il sito «Il Dispaccio» ora valorizzato dai difensori di Mondini, si sarebbe confrontato con Romeo su come procurarsi una raccomandazione in Rai lamentando la propria emarginazione dalla schiera di quanti stanno facendo carriera nelle testate d’infomazione Rai. Tutto da verificare. Tutto da approfondire ovviamente. Ma Mondini, socia dell’associazione antimafia Caponnetto, si chiede se ciò non configuri un’ulteriore vessazione. Intanto restano le motivazioni con le quali la procura generale ha deciso di avocare a sé l’inchiesta affrontata dalla Procura di Roma. Sintetizzando i magistrati avrebbero ritenuto lacunoso l’approfondimento dei pm romani. E «viziate» le testimonianze raccolte in una prima fase.

Almeno quattro dei testimoni ascoltati avrebbero smentito l’assunto della presunta vittima, la giornalista Mondini e minimizzato i fatti esposti. Eppure un quinto giornalista, ascoltato a suo tempo, avrebbe, al contrario, offerto conferme alla narrazione ricostruita nella denuncia. Ora, secondo la Procura generale i quattro potrebbero aver dato prova di una scarsa autonomia. «La situazione di sudditanza psicologica — scrive la procura generale — che in teoria potrebbe essere stata nutrita dai testi ad opera della dirigenza dell’azienda, di cui fa cenno la querelante, non è stata presa in alcuna considerazione».

14 maggio 2022 (modifica il 14 maggio 2022 | 13:49)

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, 2022-05-14 11:53:00, Per i legali della giornalista ci sono altre «vessazioni» a carico del collega che soffre di flatulenza. Per la Procura generale che ora indaga, «lacunoso» il lavoro dei pm di Roma, Giulio De Santis e Ilaria Sacchettoni

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