“Nell’anno scolastico 22-23 – a fronte di 27.000 posti liberi – quelli autorizzati per le immissioni in ruolo sono stati 10.112. Solo 308 contratti a tempo indeterminato in più rispetto al turnover. Ad affermarlo è il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
Un consueto copione che ormai si ripropone da tempo – afferma il Segretario – Numeri insufficienti che, se confermati anche quest’anno, evidenziano le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa. La scuola non può più essere utilizzata per il contenimento della spesa.
A ciò si aggiunge la riforma dell’ordinamento ATA che, a seguito dell’ipotesi di contratto siglata all’Aran – ricorda il Segretario annotando come solo la Uil non abbia firmato il contratto di luglio – prevede la rivisitazione dei profili con ulteriore aggravio di mansioni per tale personale, già oberato da incombenze spesso totalmente estranee agli obblighi contrattuali. Un esempio chiaro è Passweb, l’assistenza specialistica agli alunni disabili o la gestione della rete informatica d’Istituto.
Il PNRR poteva rappresentare una svolta per risolvere varie questioni aperte – sottolinea il Segretario – e, certamente, bisognava fare di più per rendere stabile l’organico ex covid. Non è stato fatto e ciò ha portato solo ad un sovraccarico del lavoro che ricade sulle segreterie e sui dirigenti scolastici. Inoltre la svolta digitale auspicata dal Governo e fissata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiederebbe la presenza di assistenti tecnici in ogni scuola. Lo suggeriamo da tempo.
Una politica attenta si misura sull’esistente, deve saper fotografare la situazione attuale.
Bisogna avere coraggio. La scuola necessità di scelte importanti e decisive – conclude D’Aprile.
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