politica 7 ottobre 2022 – 14:31 L’intervento del sindaco di Firenze alla direzione nazionale del Pd: «Abbiamo bisogno di sognatori. Abbiamo bisogno di costruire un nuovo ciclo di vita. Perché il ciclo di 15 anni che abbiamo alle spalle ha esaurito la sua spinta» di Mauro Bonciani Nella direzione nazionale maratona del Pd, durata 10 ore, Stefano Bonaccini, che pure era a Roma, non ha parlato, ma lo ha fatto, da remoto, Dario Nardella, indicato come possibile alternativa per la segreteria al governatore dell’Emilia-Romagna anche se il sindaco di Firenze si è tirato fuori dalle autocandidature. E Nardella ha ribadito la sua linea, «prima idee e programma, poi leadership e alleanze», difendendo le primarie e allontanando «avvoltoi e curatori fallimentari», cioè chi vuole sciogliere il Pd. Nardella, che ha parlato con il piglio del leader, sforando un po’ anche sui 5 minuti di durata degli interventi dati a ciascuno, ha iniziato dall’emergenza astensionismo — «Non ci siamo soffermati a sufficienza sul dato del record storico di astensione a queste elezioni che ha riguardato il 37% degli italiani» — ed è entrato nel merito. «Siamo consapevoli della necessità di ridare speranza e voce a questo pezzo di Italia sempre più largo? Per questo il Pd serve eccome». E qui l’affondo contro chi vuole lo scioglimento del Pd, come la toscana Rosy Bindi. «Qualcuno ha teorizzato in questi giorni che il “pd è morto”, il “Pd non serve più a niente”. Vorrei dire a queste persone che noi non abbiamo bisogno di curatori fallimentari o avvoltoi, abbiamo bisogno di sognatori. Abbiamo bisogno di costruire un nuovo ciclo di vita. Perché il ciclo di 15 anni che abbiamo alle spalle ha esaurito la sua spinta». Insomma un congresso costituente e no al toto nomi: «Non ha alcun senso pensare di cambiare il segretario senza cambiare il partito», ha scandito. Stoccate anche alle correnti — «Le nostre diverse tradizioni nella migliore delle ipotesi come recinti in cui racchiudere gruppi diversi che si combattono ogni volta per far dominare la propria appartenenza» — e il richiamo ai valori e all’identità dei dem: «Lo strumento delle primarie, non solo per la scelta del segretario nazionale, come regola e non eccezione». Infine ha ribadito il ruolo dei sindaci, «nel nuovo partito dovranno avere un ruolo decisivo» e ha concluso con un messaggio indirizzato soprattutto a chi sostiene Bonaccini, come Base Riformista, anche nella sua componente toscana: «Ci siamo detti che bisogna evitare la corsa alle autocandidature e allora con coerenza dobbiamo partire dal confronto sui valori, sulle idee, sui programmi. Prima abbracciamo con entusiasmo e speranza questo confronto, poi misuriamoci sulla leadership». E di Toscana ha parlato nel suo intervento Alessandra Nardini, assessora regionale ed esponente della sinistra dem, attaccando la segretaria regionale Simona Bonafè: «Mi preoccupa anche la Toscana. Non si può certo derubricare a “lieve flessione” (le parole di Bonafè dopo il voto, ndr) il risultato che in una regione che un tempo si definiva rossa… Abbiamo perso tutti i collegi tranne Firenze e governiamo 3 capoluoghi di provincia su 10 e che ora non si può continuare a non aprire una riflessione e discussione vera, franca e profonda». 7 ottobre 2022 | 14:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-07 12:32:00, L’intervento del sindaco di Firenze alla direzione nazionale del Pd: «Abbiamo bisogno di sognatori. Abbiamo bisogno di costruire un nuovo ciclo di vita. Perché il ciclo di 15 anni che abbiamo alle spalle ha esaurito la sua spinta»,