David Rossi, due nuove perizie potrebbero riaprire il caso: «Ferite e lesioni incompatibili con il suicidio»

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Dalle lacerazioni sul fegato alla posizione di caduta, le analisi sono state prodotte su incarico della famiglia dell’ex capo della Comunicazione di Mps, morto nove anni fa. Il caso a «Le Iene». Meloni e Renzi: «Serve verità»

«Alla lista di cose che stridono con la tesi del suicidio, si aggiungono scoperte importanti che lasciano immaginare in che modo David sia stato picchiato e buttato fuori dalla finestra. I periti hanno scoperto lesioni nuove, che trovano spiegazione solo con l’intervento di terze persone». A dirlo, in un post su Facebook, è stata Carolina Orlandi, figlia di Antonella Tognazzi, la vedova di David Rossi, postando la notizia del servizio de Le Iene sull’esito di due nuove perizie, su incarico della famiglia dell’ex capo della Comunicazione di Mps.

La notizia è proprio che due nuove perizie potrebbero far riaprire le indagini sul caso del dirigente di Mps che 9 anni fa è morto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni. Sono perizie che rivelerebbero ferite sul corpo della vittima sinora mai riscontrate o spiegate: una è firmata dal medico legale Francesco Introna, ordinario dell’Ateneo di Bari; l’altra, fisico-balistica, eseguita dal professor Franco Gelardi, ordinario di Fisica Sperimentale all’Università degli Studi di Palermo. Entrambe su incarico della famiglia dell’ex capo della Comunicazione di Mps.

«Introna — spiega la Orlandi — c i dice che il fegato di David ha tre grandi lacerazioni, visibilissime ad occhio nudo, che corrispondono a un ematoma all’altezza del fegato. Ci dice che l’ematoma misura 10 per 7…di provare a misurarmi il pugno e io in quel momento ho avuto l’immagine proprio di un cazzotto che David ha ricevuto, e che lo ha reso anche in stato di semicoscienza quando, si immagina, possa essere stato appeso fuori dalla finestra». Rossi avrebbe poi «segni visibili anche sullo zigomo e la mano presenta un taglio»: quest’ultima Introna la definisce «ferita da difesa attiva». Sullo «zigomo sinistro c’è un qualcosa che all’evidenza sembra un’ecchimosi non compatibile con una caduta verticale. Un unico colpo sul volto da un unico corpo contundente».

Ci sono «incongruenze» che «indeboliscono, e non di poco, l’ipotesi del suicidio e, di converso, rafforzano l’ipotesi alternativa della precipitazione causata da terzi — sostiene invece il documento del professor Gelardi —, in cui il corpo del Rossi, probabilmente in stato di semi incoscienza, avrebbe potuto essere tenuto in sospensione ad una altezza compatibile con quella determinata dai periti, senza che vi fosse il contatto diretto e intenso della parte superiore delle braccia con il davanzale della finestra». Inoltre la «posizione di caduta, assunta dal corpo nei momenti immediatamente antecedenti l’impatto con il suolo, denota una posizione di partenza assolutamente atipica per un suicidio».

Sul caso si sono accese subito molte reazioni politiche. Per Matteo Renzi (Iv): «Sono state fatte indagini quantomeno stravaganti, nel libro lo racconto: il pm Antonino Nastasi, lo stesso che indaga su Open, entra nella scena criminis senza averne titolo. Va a interrogare la vedova Rossi senza il diritto di farlo, si fa autorizzare solo il giorno dopo. Stava seguendo l’indagine su Mussari, che poi è stato assolto… tutto questo è emerso grazie al lavoro del Parlamento. Ma se per avere giustizia e verità occorre una commissione parlamentare d’inchiesta, che li paghiamo a fare i pm?». Così invece Giorgia Meloni (FdI): «Le nuove perizie sul caso Rossi, aprono uno spiraglio di luce nella ricerca della verità per la famiglia di David. Oggi più che mai — ha scritto la presidente di Fratelli d’Italia —, continueremo a cercare e a chiedere risposte su un caso dai tanti contorni ancora oscuri: lo dobbiamo alla memoria di David e ai suoi cari che continuano a battersi affinché non si spengano i riflettori su questa atroce vicenda. Verità per David Rossi».

19 maggio 2022 (modifica il 19 maggio 2022 | 23:04)

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, 2022-05-19 21:56:00, Dalle lacerazioni sul fegato alla posizione di caduta, le analisi sono state prodotte su incarico della famiglia dell’ex capo della Comunicazione di Mps, morto nove anni fa. Il caso a «Le Iene». Meloni e Renzi: «Serve verità» ,

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