De Ligt: «Alla Juventus per Sarri, poi però andò via»

di Redazione Sport

Il difensore del Bayern Monaco parla a Espn e racconta l’estate del 2019 e le difficoltà della prima stagione con la maglia della Juventus

Da una decina di giorni è ufficialmente un giocatore del Bayern Monaco, dopo tre stagioni alla Juventus, ma è ancora del passato di Matthijs De Ligt che si continua a parlare. In un’intervista rilasciata a Espn, il difensore olandese è tornato sull’esperienza bianconera, a cominciare dalla genesi del 2019.

«Scelsi di andare alla Juve — spiega il difensore ripercorrendo i fatti di quell’estate — con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri: ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di avere uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo dopo un anno è andato via». Il difensore si sofferma quindi anche sulle differenze tra il calcio giocato in Olanda e in Italia: «All’Ajax pressavo molto forte, prendevo rischi. Alla Juve era diverso. Giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto».

La stagione d’esordio in Italia, tra l’altro, fu una stagione complicata per il difensore olandese, pagato 85 milioni dai bianconeri e protagonista di alcune incertezze e di tre falli di mano contro Lecce, Torino e Inter che costarono altrettanti calci di rigore. Ma fu una stagione complicata anche sotto il punto di vista tattico. All’inizio, infatti, Sarri lo schierava a sinistra nella coppia centrale ma poi, quando invertì il posizionamento con Bonucci, il rendimento crebbe. «All’inizio è stato difficile giocare a sinistra. Ma quando un ragazzo come me di 19 anni arriva alla Juventus con leggende del calcio come Buffon, Chiellini e Bonucci, è normale che ci sia qualche momento di difficoltà dovuto all’ambientamento. Li osservavo con grande attenzione cercando di imparare il massimo da loro per diventare un giocatore migliore».

Gli equilibri sono cambiati pian piano e, alla lunga, De Ligt e Bonucci hanno trovato l’incastro giusto: «Con Bonucci — prosegue De Ligt — eravamo una buona coppia, abbiamo vinto lo scudetto. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, sia chiaro, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. È stato comunque importante per il mio sviluppo». E proprio Bonucci ha punzecchiato l’ex compagno di squadra in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport : «La partenza di Matthijs — aveva detto il neo capitano bianconero — non mi ha sorpreso. Alcune sue dichiarazioni lasciavano capire che non voleva restare alla Juventus. Però, penso che alla base di tutto serva rispetto, il gruppo con cui è stato per tre anni gli è servito per crescere e la società ha investito su di lui. Gli auguro il meglio, però certe frasi dette in Nazionale sono state poco carine. Ne abbiamo parlato dopo le vacanze e lui ha capito. Il Bayern è un grande club, ma non è detto che in una squadra top sei destinato a vincere».

28 luglio 2022 (modifica il 28 luglio 2022 | 17:01)

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, 2022-07-28 21:13:00, Il difensore del Bayern Monaco parla a Espn e racconta l’estate del 2019 e le difficoltà della prima stagione con la maglia della Juventus, Redazione Sport

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