Debora Villa: Io, sempre a dieta e insoddisfatta, così ho imparato a stare al mondo

il personaggio

di Alessandra Dal Monte

L’attrice comica, al teatro Lirico di Milano dal 3 al 5 marzo con lo spettacolo Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, tratto dai libri dello psicologo John Gray, racconta le relazioni di coppia (e con s stessi). A partire, pure, dal cibo

Io? Ho un cattivissimo rapporto con il mio corpo e con tutto quello che lo riguarda: cibo, esercizi, sport… sono in dieta perenne ma senza grandi risultati. Colpa anche dell’et e della menopausa, che arrivata cos, qualche anno fa, senza neanche una lettera, un preavviso, una telefonata…. Debora Villa, 54 anni, alterna l’ironia dell’attrice comica, il suo mestiere da una vita, alla riflessione su come si sta al mondo. Un lavoro di approfondimento e allo stesso tempo di alleggerimento che la contraddistingue come artista. E che porter dal 3 al 5 marzo al teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano con lo spettacolo Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere (venerd e sabato ore 21, domenica ore 15.30), tratto dall’omonimo best seller dello psicoterapeuta di coppia John Gray e adattato alla dimensione comica e teatrale insieme a Giovanna Donini e Andrea Midena. Una specie di terapia di coppia collettiva, dalla quale spero che le persone escano rinfrancate sia perch hanno riso, sia perch si portano a casa qualche istruzione su come comportarsi nelle relazioni. Lo spettacolo si basa sui presupposti di realt studiati dal dottor Gray e rielaborati in chiave comica: prendo in giro un po’ tutti, convinta che una risata ci salver.

Ma che idea si fatta delle relazioni uomo-donna? C davvero cos tanta incomunicabilit?

Uomini e donne pensano, comunicano e amano in modo diverso. Ma proprio nella comprensione delle differenze che alla fine si riesce ad apprezzarsi e a capirsi. Il punto non vedere questa diversit come una lotta ma come un mutuo soccorso. Intanto perch ognuno di noi ha una parte maschile e una femminile. Io grazie alla terapia ho scoperto che quella femminile, creativa, mi vuole sul palco, mentre quella maschile, stanziale e concreta, mi vorrebbe in un agriturismo a coltivare verdure. Le due non si parlano, non si sopportano. Infatti io non sono mai tranquilla, presa da un continuo dialogo interiore. Ma con il mio compagno, invece, ci siamo trovati: lui mi placa, mi d stabilit. Io gli faccio provare il brivido della tempesta.

Quanto influiscono le pressioni esterne, le aspettative della societ, sulle relazioni?

Moltissimo, siamo tutti vittime di stereotipi di genere, uomini e donne. Agli uomini si insegna a non piangere e a non fallire. Perci se qualcosa nella loro vita va storto vanno fuori di testa. Noi invece siamo abituate a fallire ogni 5 minuti perch a nessuno va bene quello che facciamo: se siamo belle siamo troppo belle, se siamo brave siamo stronze, se siamo forti siamo “maschili”. Noi donne siamo talmente abituate al fallimento che ci fanno paura il successo e il potere. E quando li otteniamo ci sentiamo in colpa, e tipicamente ci puniamo. Io sono la regina dell’auto-boicottaggio: se penso per un attimo di essere stata brava, mi censuro subito e faccio due passi indietro.

Lo spettacolo parla anche di violenza di genere?

C’ un momento dedicato alla questione, s, perch un argomento che mi preme. Si badi bene, io non ce l’ho con gli uomini. Certo, l fuori ci sono un sacco di misogini, purtroppo gli orang otang esistono. Ma ci sono anche un sacco di uomini che perorano la nostra causa. E dall’altra parte ci sono anche donne terribili! Il problema che la maggior parte dei demoni sono uomini: quindi ne parlo, ma in maniera rispettosa.

Senta ma in questo mondo pieno di angoscia e di brutture, ha capito come si campa?

Magari avessi la ricetta… per ultimamente sto studiando, un po’ di discipline orientali e anche le ultime ricerche della fisica quantistica che dimostrano come il pensiero riesca a influenzare la materia. L’energia mentale sarebbe in grado di agire sul mondo circostante. Questo mi affascina molto, perch vuol dire che se ci pensiamo diversamente possiamo vivere diversamene. Per esempio: perdiamo tutti moltissimo tempo a essere arrabbiati, impauriti, sulla difensiva. Questi atteggiamenti ci vengono dall’idea, sbagliata, di poter controllare tutto. Viviamo nell’ansia del successo, della performance, abbiamo aspettative immense rispetto alle nostre reali capacit. Dovremmo invece capire che siamo piccolini, un granello, una presenza minuscola in questo mondo, e che proprio quando accettiamo di essere una parte infinitesimale del tutto entriamo in connessione molto meglio con quello che ci circonda. Insomma, potremmo farci un grande regalo: pensarci come esseri sereni invece che intenti a conquistare il mondo, fare un sorriso in pi, aiutare qualcuno, compiere piccole azioni belle ogni giorno, senza la pretesa di sapere gi tutto e senza tutta questa paura.

Quanta saggezza…

Ma no, non ho mica la verit in tasca, anzi mi sento un disagio con le gambe. Ma ci provo, come tutti. E grazie a mia figlia Lisa, di 14 anni, ho capito quanto sia importante essere sempre profondi, anche con i bambini e i ragazzini. Non devono essere sottovalutati perch sono “piccoli” e non riescono a decodificare tutto: le cose le sentono e le percepiscono comunque. Perci bisogna parlare con loro, considerarli persone, da tutelare ma non da sminuire. Lei ha sofferto molto per la separazione da suo pap, ma io le ho sempre parlato delle nostre emozioni e lei ha sviluppato una grande capacit rielaborativa. Certo, adesso sta crescendo e io vorrei sapere cosa pensa ogni minuto ma non possibile, siamo nella fase in cui mi esclude (ride, ndr).

Tornando al cibo, come se la cava in cucina?

Come me la cavo… diciamo che essere sempre a dieta mi ha un po’ spento gli entusiasmi ai fornelli. Mi concedo ogni tanto qualche brownie e fresh cake con mia figlia, qualche lasagna o spezzatino solo se invito qualcuno, se no normalmente cucino cose semplicissime, senza troppi intingoli. Quest’estate per ho fatto una paella buonissima, me la ricordo ancora. Spero non solo io ma anche i miei ospiti.

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