Decreto Ucraina, la Camera dà l’ok all’invio di armi e aiuti ai profughi di guerra

di Giuseppe Albero FalciIn Aula fioccano le assenze: 4 deputati della maggioranza hanno votato in dissenso. Gabriele Lorenzoni (M5S): non sono putiniano ma non voterò questo testo

Quando scoccano le 13 l’Aula di Montecitorio dà il via libera al decreto Ucraina che prevede, oltre all’invio di armi ed equipaggiamenti, gli aiuti e le misure per l’assistenza ai profughi. Il provvedimento ha ottenuti 367 voti a favore, 25 contrari e 5 astensioni. È un giovedì e dunque, come spiegano, fioccano le assenze
. Tanti risultano essere in missione, altri «hanno già fatto ritorno nel collegio di appartenenza» sussurrano con un filo di sarcasmo in Transatlantico.
Non a caso si registra una presenza all’interno di ogni singolo gruppo in un range compreso tra il 60 e il 70 per cento. Tuttavia, scorrendo i tabulati ci si accorge che 4 deputati appartenenti alla maggioranza hanno votato in dissenso. Due appartengono al partito di Forza Italia e rimandano agli ex grillini Matteo Dell’Osso e V
eronica Giannone. Non a caso, il primo è intervenuto per dichiarare all’Aula « il mio voto contrario e quindi a favore dell’interesse del popolo italiano e della sovranità italiana, oggi 17 marzo anniversario dell’Unità d’Italia».

Nel corso della votazione tutti gli occhi sono però puntati sul M5S. D’altro canto, diversi pentastellati hanno mal digerito la presa di posizione dell’esecutivo. Su 155 componenti partecipano al voto in 105 (21 in missione). Gabriele Lorenzoni tiene ferma la barra ed esterna il suo dissenso: «Non sono putiniano, questa è un’etichetta che respingo e che potrebbe anche avere conseguenze gravi sulla mia sicurezza su quella dei miei cari. Voglio ribadire tutta la mia solidarietà al popolo ucraino e la mia ferma condanna dell’invasione russa e ribadire la mia preoccupazione che questo sia solo l’inizio e che le conseguenze peggiori devono ancora arrivare». Fatta questa premessa, Lorenzoni ha poi aggiunto: «Oggi non c’è un dibattito tra interventisti e neutralisti come nel 1914; oggi c’è un pensiero unico dove chi osa ragionare in maniera critica, viene criminalizzato e etichettato come putiniano. Io non voterò a favore di questo decreto, perchè accanto agli aiuti umanitari prevede l’invio di armi letali».

Lo stesso fa Enrica Segneri, altra pentastellata: «Chi può negare che ci sia in atto un’invasione da parte della Russia in Ucraina, che ci sia una guerra fatta di uccisioni di civili innocenti, che ci siano oltre 3 milioni di profughi che stanno fuggendo dal loro territorio? Nessuno. Però non voglio scivolare in un manicheismo tra buoni e cattivi legittimando una terza guerra mondiale». Si sono invece astenuti, oltre a Stefano Fassina, anche i deputati di M5s Nicola Grimaldi e Davide Serritella, il renziano Gianfranco Librandi, ed Erasmo Palazzotto che recentemente è approdato al Pd. Ma a risaltare sono soprattutto le assenze: solo 397 i deputati presenti, 392 i votanti, in missione 78. Con un dettaglio: tra i deputati che non hanno partecipato al voto pur non risultando in missione sono 22 di Forza Italia, 37 della Lega.

17 marzo 2022 (modifica il 17 marzo 2022 | 15:17)
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, 2022-03-17 14:17:00, In Aula fioccano le assenze: 4 deputati della maggioranza hanno votato in dissenso. Gabriele Lorenzoni (M5S): non sono putiniano ma non voterò questo testo, Giuseppe Albero Falci

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