Delega fiscale, la ricerca di un compromesso. Concluso il vertice del centrodestra con Draghi

di Marco Cremonesi e Monica GuerzoniLa Lega ammorbidisce i toni: non è tempo di crisi. Si lavora per impedire che scattino nuove tasse sulle abitazioni È durato circa un’ora l’incontro a Palazzo Chigi tra i gruppi del centrodestra che sostengono il governo e il premier Mario Draghi sulla delega fiscale. Erano presenti il segretario della Lega, Matteo Salvini, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi e i capigruppo parlamentari di Lega, Forza Italia e Coraggio Italia. Se Matteo Salvini prenderà oggi l’ascensore di Palazzo Chigi spinto dalla «volontà di risolvere», è anche perché Mario Draghi ha fatto arrivare alle segreterie dei partiti un avviso che non lascia altri margini a ultimatum e veti incrociati: «Governare a colpi di “no” è impossibile, la maggioranza va avanti solo se fa le cose su cui ci siamo impegnati con gli italiani». Tra le riforme che il premier ritiene «non negoziabili» c’è la delega fiscale, il cui testo contiene quella revisione del catasto che l’ala destra avrebbe voluto stralciare. La maggioranza è arrivata a un metro dal burrone, finché il centrodestra ha chiesto un incontro chiarificatore a Draghi. Il vertice vede allo stesso tavolo il premier, il sottosegretario Roberto Garofoli, Matteo Salvini per la Lega, Antonio Tajani per Forza Italia, Maurizio Lupi di Noi con l’Italia e i rispettivi capigruppo. Da giorni l’alleanza è lacerata e in parte tentata dal voto anticipato, ma nelle ultime ore le tensioni sembrano essersi allentate. Nel centrodestra si è fatto largo il timore che questo navigare a vista tra un iceberg e l’altro porterà presto a un incidente parlamentare, con il rischio che Draghi molli il timone e che si finisca per precipitare al voto, favorendo gli avversari. E così i leghisti hanno ammorbidito i toni. Dal «questa volta non possiamo mollare», agli accenti insolitamente soft di Salvini: «Ci sono alcuni punti che affronteremo con Draghi. Non mi sembra proprio che siano i tempi di crisi di governo». Il centrodestra di governo si presenta unito dopo aver fatto il punto alle 9.30, anche con Coraggio Italia, su tutti i fronti aperti, tra cui il decreto sul Pnrr che contiene norme contro l’evasione fiscale che non piacciono alla Lega. Salvini riproporrà a Draghi uno dei suoi cavalli di battaglia: «Pace fiscale e rottamazione delle cartelle esattoriali, è passato un anno da quando ne parlai con Draghi e credo che il tema sia da affrontare». A complicare il dialogo tra il presidente del Consiglio e il leader leghista è sempre Giorgia Meloni, che dall’opposizione tuona contro la revisione del catasto: «È una patrimoniale sui poveri. Se Draghi mette la fiducia, Salvini e Tajani non gliela devono votare». Che il vicolo sia angusto lo conferma il coordinatore di Forza Italia, quando dice che «per evitare difficoltà e problemi» non bisogna mettere la fiducia, «né sulla giustizia, né sul Fisco». Tajani pensa che un accordo si troverà, purché non si mettano nuove tasse: «La casa è sacra». Come se ne esce, visto che Draghi non farà passi indietro sul catasto? Tra Chigi e via XX Settembre, i tecnici e i sottosegretari Federico Freni della Lega e Cecilia Guerra di Leu lavorano a una «riformulazione» dei passaggi critici della delega fiscale, un testo di mediazione per evitare la fiducia. La formula magica gira attorno a questo concetto caro alla destra: «Impedire che l’equiparazione del valore degli estimi catastali al prezzo di mercato degli immobili faccia scattare nuove tasse». Draghi ha dichiarato pubblicamente che non aumenterà le imposte, ma Lega e Forza Italia non si fidano e questo, per il premier, è il nodo cruciale da sciogliere sul piano del metodo. La pausa pasquale darà qualche giorno in più per mettere «in bella» la mediazione. Certo, il sentiero di Salvini resta stretto. Un dirigente leghista lo raffigura così: «Tenere il punto senza alzare troppo la voce». L’ordine del giorno non lo prevede, ma la Lega, dopo il no annunciato da Renzi, vuole parlare anche di giustizia e riforma del Csm. 13 aprile 2022 (modifica il 13 aprile 2022 | 13:30) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-13 09:55:00, Il faccia a faccia di Salvini, Tajani e Lupi con il premier è durato un’ora. La Lega ammorbidisce i toni: non è tempo di crisi. Si lavora per impedire che scattino nuove tasse sulle abitazioni, Marco Cremonesi e Monica Guerzoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version