Il delitto di Alice, la polizia francese: «Conosceva il tunisino sospettato»

di Alessandro Fulloni

Le parole del portavoce della direzione di zona della polizia francese che mercoled ha fermato a Moulhouse Mohamed Gaaloul, sospettato dell’omicidio a Concordia, nel Modenese. A Colmar convalidato il fermo. L’avvocato: Non si opporr alla consegna

possibile che Alice Neri conoscesse Mohamed Bedoui Gaaloul, il tunisino arrestato mercoled a Mulhouse, in Francia, con l’accusa di averle dato fuoco incendiando la sua auto il 18 novembre scorso? Alla conferenza stampa che si tenuta a Modena gli investigatori non si sono sbilanciati, parlando genericamente di accertamenti in corso. Ora per qualcosa di pi filtra dagli inquirenti transalpini della Dzpj, la Direction zonale de la policie judiciaire Est che ha effettuato il blitz nella periferia della cittadina al confine con la Svizzera. Un portavoce, in una nota diffusa da Afp, ha fatto sapere che a priori, il sospettato sarebbe un conoscente della vittima. Nient’altro, salvo il fatto che all’arresto hanno concorso anche le forze dell’ordine di Germania e Svizzera — gli altri due Paesi toccati dall’indagato dopo la sua fuga all’indomani del delitto — che lavorando in maniera coordinata hanno localizzato il tunisino a Mulhouse. Era sfuggito a due precedenti tentativi di cattura. Scuote per la testa Roberto Ghini, l’avvocato nominato da Gaaloul: Il mio assistito non ha detto nulla, non ha rilasciato dichiarazioni.

L’arresto intanto stato convalidato oggi (gioved) al tribunale di Colmar. Conclusa l’udienza Gaaloul stato trasferito in carcere. Gioved prossimo, invece, il 29enne dovrebbe affrontare l’udienza, sempre in Francia, per la consegna all’Italia, alla quale, precisa ancora Ghini, non dovrebbe presentare opposizione.

Insomma: dopo quasi un mese di ipotesi e suggestioni, il giallo di Fossa di Concordia, la piccola frazione del Modenese in cui stata trovata morta Alice, comincia ad uscire dall’ombra. Oltre a un’immagine ripresa dalle telecamere — tra le migliaia visionate dai carabinieri del nucleo investigativo di Modena, coordinati dalla Procura diretta da Luca Masini — ci sarebbe anche un testimone che, sentito dagli investigatori, ha riferito di aver visto una persona, descritta come Gaaloul, accostarsi alla macchina della 32enne, fuori dal bar Smart Caf dove lei aveva passato la serata con un amico prima di essere uccisa.

Il presunto assassino arriva in bici verso le tre. Alice, poi, ha lasciato il locale verso le 3.40. La bicicletta del 29enne, poi resta sempre l, e c’ un movimento – hanno sottolineato gli inquirenti – da cui sembra che il tunisino vada verso la macchina della donna poco prima che parta. L’unica possibilit, quindi, che se ne fosse andato sulla macchina della 32enne. Questa stata la svolta, hanno detto gli investigatori, poi ci sono altri elementi, mentre sul movente rimane ancora uno stretto riserbo: una delle ipotesi che il 29enne abbia tentato un approccio e che Alice lo abbia respinto.

Un altro dei particolari emersi che il presunto assassino conosceva e frequentava il luogo dove stato ritrovato il cadavere carbonizzato e inoltre gli inquirenti sono certi che Mohamed Bedoui Gaaloul sia stato aiutato nella fuga. Non ci sono elementi che fanno pensare che i due si conoscessero. Lui, parlando con la Gazzetta di Modena, giorni fa, si detto innocente e di aver chiesto all’operaia solo un passaggio in auto.

15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 20:20)

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