Della Vedova: «Inquietanti i messaggi dalla Russia per il nostro voto. Noi vicino all’Ucraina»

di Alessandra Arachi Il segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri: «Con Draghi per la politica europea e nazionale. Sui diritti la nostra agenda avanzatissima» Benedetto Della Vedova, segretario +Europa e sottosegretario agli Esteri, ha visto il post dell’ambasciata russa in Italia? Hanno pubblicato fotografie di leader italiani che stringono la mano a Putin. «Un messaggio potente e inquietante, a tre giorni dal voto italiano. Anche se la maggior parte dei leader sono presidenti del consiglio in visita ad un capo di Stato, è l’uso di queste foto che inquieta. Soprattutto perché c’è chi con Putin ha un rapporto personale». A chi allude? «A Berlusconi e a Salvini che tre giorni fa ha detto di aver cambiato idea su Putin. Ma avrebbe dovuto dirlo tre ore dopo l’invasione dell’Ucraina. Io personalmente quando Putin nel 2019 è stato ricevuto da Conte a Palazzo Chigi ho manifestato lì davanti con un cartello “libertà e democrazia. Perché Conte in quel caso aveva esagerato e adesso continua a prendere le distanze da Draghi sull’aiuto all’Ucraina, sull’invio delle armi. Noi dobbiamo rimanere a fianco dell’Ucraina, soprattutto per le armi». Come pensa si debba risolvere il problema della crisi energetica? «Spingendo, come faceva Draghi, su una soluzione europea. Ma intervenendo anche a livello nazionale». In che modo? «Dando il via libero immediato al rigassificatore di Piombino e sbloccando altrettanto velocemente i piani delle rinnovabili. Putin ci sta facendo la guerra con il gas e noi dobbiamo difendere le nostre famiglie, le nostre imprese». Lei è favorevole allo scostamento del bilancio? «Penso come Draghi che prima bisogna fare tutto il possibile per trovare le risorse nel bilancio che arrivano dall’inflazione e andando in modo più incisivo a tassare gli extraprofitti, a prelevare le risorse dalle aziende che stanno facendo utili sproporzionati in ragione del meccanismo di formazione del prezzo dell’energia». Quali sonno i punti qualificanti del vostro programma elettorale?«Siamo un partito europeista e pensiamo che il destino dell’Italia sarà tanto migliore quanto sarà integrata e forte in Europa. Siamo liberali in economia e pronti ad affrontare il problema i cambiamenti climatici e, anche qui, la chiave è l’Europa». E sui diritti? «Abbiamo un’agenda avanzatissima. E guardiamo ai giovani, sono loro che ci fanno capire i ritardi che la politica a sui i diritti, penso a quelli lgbt e a come sono trattati in Russia. Sono molto preoccupato di quello che potrebbe succedere se dovesse vincere il centro destra perché quando si parla di lobby gay – che non esiste – si da un messaggio omofobo. Lo stesso vale per l’aborto: il format che ha la destra è quello di stampo trumpiano, o polacco, o ungherese». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 22 settembre 2022 (modifica il 22 settembre 2022 | 17:27) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-22 15:28:00, Il segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri: «Con Draghi per la politica europea e nazionale. Sui diritti la nostra agenda avanzatissima», Alessandra Arachi

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