Di Maio lascia il Movimento 5 Stelle: cosa sappiamo

di Redazione Online Al Senato e alla Camera si stanno raccogliendo le firme dei fedelissimi so Luigi Di Maio per la costituzione di gruppi parlamentari autonomi La fine sembra essere arrivata. Secondo quanto riporta l’Ansa, sia al Senato che alla Camera si stanno raccogliendo le firme dei parlamentari del Movimento 5 stelle che si riconoscono come vicini a Luigi Di Maio per la costituzione di gruppi autonomi. Per costituire un gruppo a Montecitorio servono 20 deputati in base al regolamento. Sarebbero molto più di venti i deputati e almeno sette i senatori pronti a seguire Luigi Di Maio nella scissione del Movimento 5 stelle, l’obiettivo è arrivare a 45 parlamentari . «Puntiamo a 50», spiega una fonte parlamentare. Anche la rappresentanza nel governo sarebbe toccata, sempre che l’esecutivo resti in carica all’esito del dibattito parlamentare di oggi sulle comunicazioni di Mario Draghi: oltre al ministro degli Esteri, tre sottosegretari e una viceministra. Sarebbero 46 le firme tra Camera e Senato per la formazione dei due gruppi che saranno guidati da Luigi Di Maio, dopo la scissione del Movimento 5Stelle. Tra i deputati, sono usciti i nomi di Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D’Uva, Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Mattia Fantinati, Generoso Maraia, Patrizia Terzoni, Pasquale Maione, Giovanni Luca Aresta, Maria Pallini, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D’Ippolito, Silvana Nappi ed Emanuele Scagliusi. Tra i senatori invece ci sarebbero i nomi di Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. Per quanto riguarda il governo a dire addio al Movimento, sarebbero Laura Castelli (MEF), Anna Macina (Giustizia) e Dalila Nesci (Sud).Sempre secondo alcune fonti parlamentari, i gruppi di Di Maio si dovrebbero chiamare «Insieme per il futuro». Sembra che l’uscita verrà annunciata in una conferenza stampa che si dovrebbe tenere dopo la fine della seduta dell’aula del Senato dedicata alle comunicazioni di Mario Draghi sul Consiglio europeo. «Si apre una fase transitoria, i numero per il gruppo ci sono alla grande ma nessuno sa nulla di nome e simbolo», spiega un parlamentare vicino al ministro. Per palazzo Madama le cose sono più complicate, perché servirebbe un simbolo già presente sulla scheda elettorale. E perché per ora i senatori dati per probabili nelle liste che circolano fra i loro collegi sono inferiori al numero di dieci. «Tutta gente che non versa la quota di restituzione al Movimento da almeno due anni», ironizza una fonte di area contiana. I commentiIl primo commento lo fa l’ex collega Alessandro Di Battista. Su Facebook scrive: «Della nuova scissione del Movimento 5 stelle ( e della nascita del nuovo gruppo “atlantisti e europeisti” o “moderati e liberali”, non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell’assembramento. Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni. Un movimento nato per non governare con nessuno ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità. Forse adesso, e soltanto adesso, alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato)». Poi arriva il commento via Twitter di Matteo Renzi, leader di Italia Viva: «Oggi finisce la storia del Movimento 5 stelle. È stata una esperienza politica che abbiamo combattuto perché secondo noi faceva male al Paese. Ora che il grillismo è scomparso, come avevamo previsto, basta così. Non parliamone più. Torniamo alle cose serie, torniamo alla politica». Matteo Salvini ai giornalisti ha detto che i casini a casa M5s rallentano il lavoro della politica. «A me interessa zero lo scontro Di Maio-Conte. A me interessa lo sconto benzina, luce e gas. Non entro nelle beghe degli altri partiti, sicuramente avere un ministro degli Esteri che non rappresenta manco il suo partito è problematico». Draghi in Senato, oggi, e lo scontro tra Conte e Di Maio sull’Ucraina: le notizie in diretta 21 giugno 2022 (modifica il 21 giugno 2022 | 19:43) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-21 17:43:00, Al Senato e alla Camera si stanno raccogliendo le firme dei fedelissimi so Luigi Di Maio per la costituzione di gruppi parlamentari autonomi, Redazione Online

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