«Diego Maradona», la parabola sportiva e umana di un mito

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A due anni dalla morte, Sky ha voluto ricordare il Pibe de Oro con il documentario. Ma non mancano serie e libri

Necrologi, fiaccolate e tornei di calcetto: Napoli ha ricordato Maradona a due anni dalla morte, avvenuta il 25 novembre 2020. Da allora, i tributi a Diego si sono moltiplicati, a partire da quello più istituzionale: l’intitolazione dello stadio San Paolo, teatro delle gesta della squadra, di cui Maradona era capitano, capace di vincere in pochi anni due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.

Sky ha voluto ricordare il Pibe de Oro con «Diego Maradona» di Asif Kapadia, regista premio Oscar per «Amy»: il documentario segue la sua parabola, sportiva e umana, con il contributo di filmati selezionati tra più di 500 ore di video, in parte inediti, e scruta da vicino il corpo e l’anima di un campione amato dal mondo intero, celebrando sia il mito duraturo che l’uomo controverso. I due gol segnati all’Inghilterra nei Mondiali del 1986 — uno di mano (la mano de Dios) e l’altro, straordinario, seminando mezza difesa inglese — rappresentano le due facce del campione: la furbizia e la genialità, la perfidia e la classe, il basso e l’alto.

«Maradona, Sogno Benedetto» è una serie argentina in dieci episodi su Amazon Prime Video di Alejandro Aimetta. Tutto il racconto biografico si gioca mescolando piani temporali in un’oscillazione continua tra il Diego bambino e l’infanzia difficile tra i sobborghi poveri di Buenos Aires, il Maradona campione osannato e l’uomo sul viale del declino della dipendenza.

In un libro uscito nel 1991, «Te Diegum. Genio, sregolatezza & bacchettoni», pregevole contributo di intellettuali napoletani alla beatificazione del Pibe de Oro, l’antropologo Marino Niola scriveva: «Con l’esemplarità della sua vicenda, egli ha contribuito a farmi ripensare l’importanza di fenomeni sociali spesso sottostimati o guardati con sufficienza. E, per finire, Diego ha riconciliato la mia mente di studioso con il mio cuore di tifoso». Ecco il vero «miracolo» di Maradona.

27 novembre 2022 (modifica il 27 novembre 2022 | 20:40)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-11-27 19:40:00,

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A due anni dalla morte, Sky ha voluto ricordare il Pibe de Oro con il documentario. Ma non mancano serie e libri

Necrologi, fiaccolate e tornei di calcetto: Napoli ha ricordato Maradona a due anni dalla morte, avvenuta il 25 novembre 2020. Da allora, i tributi a Diego si sono moltiplicati, a partire da quello più istituzionale: l’intitolazione dello stadio San Paolo, teatro delle gesta della squadra, di cui Maradona era capitano, capace di vincere in pochi anni due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.

Sky ha voluto ricordare il Pibe de Oro con «Diego Maradona» di Asif Kapadia, regista premio Oscar per «Amy»: il documentario segue la sua parabola, sportiva e umana, con il contributo di filmati selezionati tra più di 500 ore di video, in parte inediti, e scruta da vicino il corpo e l’anima di un campione amato dal mondo intero, celebrando sia il mito duraturo che l’uomo controverso. I due gol segnati all’Inghilterra nei Mondiali del 1986 — uno di mano (la mano de Dios) e l’altro, straordinario, seminando mezza difesa inglese — rappresentano le due facce del campione: la furbizia e la genialità, la perfidia e la classe, il basso e l’alto.

«Maradona, Sogno Benedetto» è una serie argentina in dieci episodi su Amazon Prime Video di Alejandro Aimetta. Tutto il racconto biografico si gioca mescolando piani temporali in un’oscillazione continua tra il Diego bambino e l’infanzia difficile tra i sobborghi poveri di Buenos Aires, il Maradona campione osannato e l’uomo sul viale del declino della dipendenza.

In un libro uscito nel 1991, «Te Diegum. Genio, sregolatezza & bacchettoni», pregevole contributo di intellettuali napoletani alla beatificazione del Pibe de Oro, l’antropologo Marino Niola scriveva: «Con l’esemplarità della sua vicenda, egli ha contribuito a farmi ripensare l’importanza di fenomeni sociali spesso sottostimati o guardati con sufficienza. E, per finire, Diego ha riconciliato la mia mente di studioso con il mio cuore di tifoso». Ecco il vero «miracolo» di Maradona.

27 novembre 2022 (modifica il 27 novembre 2022 | 20:40)

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Pietro Guerra

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