Dimensionamento scolastico, Valditara: Allarmismo ingiustificato, nessun plesso sarà tagliato. I risparmi saranno reinvestiti

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un’intervista a Il Messaggero, ha confermato un progresso significativo nell’ingaggio dei tutor per l’orientamento degli studenti.

Tutor e orientatori

La formazione per questi tutor è già stata completata e gli istituti stanno finalizzando l’assegnazione degli incarichi. Con determinazione, Valditara ha promesso la conclusione di questo processo entro dicembre dell’anno scolastico in corso, delineando un approccio proattivo nell’assistenza agli studenti.

In merito al dimensionamento scolastico, Valditara ha chiarito che una recente sentenza della Corte Costituzionale ha confermato la legittimità costituzionale della legge, sfatando i timori sulla chiusura di plessi scolastici. La decisione dei giudici sottolinea l’infondatezza degli allarmismi generati attorno a questa riforma, che è una componente chiave del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il Ministro ha espresso preoccupazione per chi si oppone alla riforma, considerandola una deriva diseducativa.

Il nuovo dimensionamento non comporterà la chiusura di plessi scolastici e prevede risparmi da reinvestire nel settore educativo. Inoltre, rispetto alle preoccupazioni per i territori montani e i piccoli comuni, Valditara ha rassicurato che non ci sarà più il requisito minimo di 400 alunni per mantenere l’autonomia scolastica. Il Ministro ha anche evidenziato che eventuali ritardi nell’attuazione potrebbero compromettere l’avvio dell’anno scolastico successivo e il pagamento della rata Pnrr.

Asili nido

Sul fronte degli asili, Valditara ha chiarito la situazione relativa alla penuria di posti. Inizialmente, il Pnrr prevedeva 4,6 miliardi di euro per creare 264mila nuovi posti. Tuttavia, la Commissione Europea ha escluso dalla somma i 900 milioni destinati alla gestione e i 450 milioni per la ristrutturazione degli asili, poiché le finalità stabilite dal governo precedente non erano coerenti con gli obiettivi del Pnrr. In risposta, l’attuale governo ha deciso di non definanziare il settore ma di stanziare 530 milioni aggiuntivi nel decreto Caivano, impegnandosi a trovare altri 900 milioni. Questo porta il totale a 1,43 miliardi di euro, una cifra superiore a quella inizialmente prevista nel Pnrr.