Disastro Invalsi, il modello della «grammatica valenziale» per migliorare i risultati degli studenti in italiano

di Marco Ricucci*

Un innovativo progetto dell’Indire rivolto ai docenti meridionali che insegna a insegnare la grammatica secondo un modello importato dalla Francia incentrato sul ruolo del verbo nella frase

L’Italia è un paese di «asini»? Parrebbe di sì, se si prendono nella dovuta considerazione i dati dell’Invalisi che fotografano la «misurazione» degli apprendimenti della popolazione in età scolare, almeno nelle abilità di base. Ma come si esce da tutto questo? Certamente gli interventi devono essere di sistema e con una prospettiva di lunga durata. Per affrontare le sfide dei prossimi anni la scuola deve fare una «rivoluzione, che bisogna finanziare. Tra le molteplici proposte già in campo, merita di essere messo in luce il lavoro sotterraneo che l’Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, sta sviluppando per la ricerca, ricerca-azione e sperimentazione didattica, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. E’ partito da poco un percorso rivolto a formare insegnanti che a loro volta faranno da formatori ad altri insegnanti attraverso dei corsi online che cominceranno in autunno e avranno per oggetto la didattica della lingua italiana, della matematica e della lingua inglese. Destinatari di questi corsi sono i docenti in servizio nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna,regioni che nei test Invalsi ottengono risultati molto al di sotto della media italiana.

Il modello della grammatica valenziale

In particolare per quanto riguarda l’italiano, gli specialisti dell’Indire hanno individuato nel modello della «grammatica valenziale» la chiave per migliorare l’apprendimentodell’italiano per le nuove generazioni, in un progetto didattico che va dalla scuola primaria alla scuola superiore. La grammatica valenziale è chiamata anche grammatica della verbodipendenza, perché il verbo è il nucleo fondante, proprio come quello di un atomo, dal quale dipendono le varie componenti della frase attraverso legami sintattici definiti «argomenti» (soggetto, complementi, avverbi ecc…). La descrizione della lingua attraverso il modello teorico della grammatica valenziale è più «scientifica» rispetto alla descrizione perpetuata dalla prassi scolastica, e ha il pregio di una maggiore chiarezza, resa più viva e interessante per gli alunni dal fatto di essere visualizzabile attraverso rappresentazioni come schemi ad albero chiamati «grafici radiali». In Italia tale modello, elaborato da Lucien Tesnière a metà del Novecento. è stato importato, sviluppato e divulgato dal professor Francesco Sabatini, linguista, filologo, lessicografo, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, già professore dell’Università degli Studi di Roma3, autore del famoso Dizionario. Il modello può essere considerato «vincente», perché, come insiste il Sabatini, spiega in maniera chiara e convincente le caratteristiche dei fenomeni linguistici che osserviamo e permette di cogliere il rapporto essenziale del tutto con le sue parti. I ricercatori dell’Indire, partendo proprio dallo studio del Sabatini e di altri accademici, hanno indagato la potenzialità didattica del modello valenziale per la lingua italiana. Parte di queste evidenze e risultati sono illustrati nel volume curato da Loredana Camizzi, Didattica della grammatica valenziale: dal modello teorico al laboratorio in classe (Carocci, 2021).

Italiano competenza fondamentale da cui dipendono tutte le altre

La Raccomandazione Europea del 2018 ha ridefinito le competenze chiave di cittadinanza nell’ambito della comunicazione nella lingua madre come competenza alfabetica funzionale («literacy», in inglese). Essa rappresenta la «capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori e digitali». Il documento riconosce il ruolo centrale di questa competenza quando assevera che «il suo sviluppo costituisce la base per l’apprendimento successivo e l’ulteriore interazione linguistica»: essa è dunque competenza utile a costruire ogni altra competenza. Alla luce di queste considerazioni si capisce quanto sia importante, se il percorso proposto da Indire avrà successo, «esportare» dal Sud al resto di Italia questo modello, per implementare questa competenza fondamentale in tutto il corpo studentesco, perché il modello della grammaticale valenziale ha, nella prospettiva sabatiniana, anche ricadute positive anche nel miglioramento della produzione scritta.

*professore di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Milano e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Milano

11 luglio 2022 (modifica il 11 luglio 2022 | 21:33)

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