Sofia Goggia vince la seconda discesa di Lake Louise. Seconda Ortlieb

di Flavio Vanetti

La campionessa bergamasca trionfa nella libera bis in Canada, nonostante la partenza abbassata. Su podio con lei salgono Ortlieb e Suter

L’aveva detto: «Si può fare meglio». E l’ha fatto. Povere avversarie, stavolta battute non di una manciata di centesimi ma con scarti netti, su un percorso ridotto a causa del vento. Il feeling tra Lake Louise e Sofia Goggia continua dunque nel migliore dei modi: anche la seconda discesa segna l’apoteosi della regina della velocità, che con il bis sale a 19 vittorie nella Coppa del mondo di sci. Nina Ortlieb, figlia d’arte (il padre Patrick fu olimpionico 1992), ha provato lo sgambetto in extremis, forte del ricordo di tre ottime prove.

Scattata con il 27, al penultimo e all’ultimo intertempo era rispettivamente a 6 e 7 centesimi dall’azzurra. Ma il finale di Goggia, come quello di sabato era stato degno di Terminator: nemmeno l’austriaca ha saputo scivolare bene quanto lei per pensare di strapparle il miglior tempo nella frazione e il primato: 34 centesimi sul groppone e tanti saluti.

Nina si è però inserita nella task force elvetica Suter-Haehlen, fino a quel punto sul podio: così la Haehlen (59/100 il distacco) è scivolata alla medaglia di legno mentre la Suter (finita a 37/100) s’è consolata con la terza piazza, non senza realizzare una volta di più che se Sofia ai Giochi Pechino fosse stata in piena forma lei, Corinne dal Canton Svitto , l’oro olimpico l’avrebbe visto con il binocolo rovesciato.

L’argento della nostra campionessa è stato sì un grande risultato, dopo l’incidente di gennaio a Cortina e un recupero a tempo di record, ma porta ancora con sé, purtroppo, un grande rimpianto: la miglior Sofia – e fino al crash era stata dominante in libera, proprio come oggi – sarebbe quasi sicuramente riuscita a confermare il titolo conquistato nel 2018 a Pyeongchang. Ma l’importante è rivederla pienamente recuperata, forte, decisa, concreta. «Sono molto soddisfatta – racconta lei-, dal Coache’s corner in giù ho sciato esattamente come volevo, infilando le linee volute e ho preso le rampe in maniera perfetta. Sicuramente il vento mi ha dato fastidio in uscita dal piano, ma nel complesso ho condotto una gara molto più concreta rispetto a venerdì, disponevo di un set up vincente. Sono felice perché ho vinto due discese su due ed era l’obiettivo che mi ero posta, a pensarci bene sono praticamente due anni che indosso il pettorale rosso, credo sia una cosa incredibile. Adesso non c’è tempo per distrarsi, il focus deve andare obbligatoriamente sul supergigante».

La seconda libera in Canada ha addirittura confermato una sensazione maturata dopo la gara di venerdì: Goggia edizione 2022-2023 sembra aver aggiunto ancora più qualità al suo bagaglio tecnico. Soprattutto, pare avere margini di accelerazione proibiti alle altre. Nella parte alta e in quella mediana della pista ha sprigionato velocità rispettivamente 135 e 130 orari. Poi ha rallentato (104 orari alla terza speed trap, diciannovesima prestazione), ma con una delle sue magie è riuscita a essere la migliore dal penultimo rilevamento fino al traguardo. Lei ha di nuovo vinto in quel passaggio, mentre lì le avversarie hanno ancora perso.

Domenica 4 dicembre a Lake Louise c’è la chiusura con il superG (19, Raisport ed Eurosport) e l’azzurra ha a portata di mano la tripletta. Le era già riuscita un anno fa e chiudere il «back to back» aggiungerebbe qualcosa di fenomenale ai suoi risultati. Non sarà semplice, in questa specialità (al debutto nella stagione) la nostra fuoriclasse deve ancora dimostrare di essere tornata al vertice: ma Sofia – che ieri ha avuto una brava allieva in Nicol Delago, settima e migliore delle altre italiane – non finisce mai di stupire.

Con il quarantaduesimo podio ha anche uguagliato il record in carriera di Dominik Paris, che invece nella discesa di Beaver Creek ha steccato (ventesimo; Marsaglia il migliore di un’Italia giù di tono). Domme non ha mai amato né Lake Louise – dove si era corso una settimana fa e dove era caduto in discesa, per lo sgancio di uno sci, ed era andato piano in superG – né Beaver Creek. Ma questo, a memoria, è per lui uno dei suoi peggiori inizi di stagione. Nel superG che chiude la tappa americana non c’è da aspettarsi molto (purtroppo vale anche per il resto della squadra), però ci auguriamo che il ragazzone della Val d’Ultimo, in attesa del ritorno in Europa dove ci sono tracciati a lui più adatti, sappia se non altro offrire una prova d’orgoglio.

3 dicembre 2022 (modifica il 3 dicembre 2022 | 23:21)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-03 22:21:00, La campionessa bergamasca trionfa nella libera bis in Canada, nonostante la partenza abbassata. Su podio con lei salgono Ortlieb e Suter, Flavio Vanetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version