Il discorso di Meloni alla Camera, oggi

di Alessandro Sala La presidente del Consiglio Meloni fa oggi alla Camera il suo discorso per la fiducia «La solennità di questo luogo è tale che non sono mai riuscita ad intervenire senza emozione e rispetto, malgrado le tante volte che l’ho frequentata. Vale a maggiore ragione oggi». E’ iniziato così l’intervento di Giorgia Meloni alla Camera, che ha parlato di momento di grande responsabilità per tutti e che ha ringraziato in anticipo tutti i presenti, «a prescindere dalla scelta che ognuno farà», e il presidente Mattarella «per i suoi preziosi consigli». Meloni ha rivendicato i tempi stretti della formazione del governo, rivendicando l’unità del centrodestra e evidenziando come l’Italia non possa perdere tempo nell’attuale situazione economica. La premier ha anche rivolto un pensiero accorato a Mario Draghi per il passaggio di consegne. E ha rimarcato l’emozione «di essere la prima donna alla guida del governo di questo Paese». «Quando penso a questo — ha detto — penso a tutte le donne che fanno fatica a vedere riconosciuto il proprio talento o la fatica di tutti i giorni. Ma penso anche a tutte coloro che hanno costruito le scale che hanno permesso a me di salire qui». Non le cita per cognome, ma per nome: Cristina, Rosalie, Maria. Ma anche Oriana, Nilde, Samantha e tante altre. Impossibile non riconoscere Montessori, Fallaci, Iotti, Cristoforetti. «Il coraggio di certo non ci difetta» ha poi evidenziato Meloni parlando delle scelte difficili che attendono il governo, dopo avere ricordato che viene superata l’«anomalia italiana» e che finalmente c’è un esecutivo «rappresentativo della maggioranza uscita dal voto». Ha auspicato un rapporto corretto con le opposizioni, «che sanno far sentire la propria voce senza bisogno di aiuti esterni», con riferimento alle parole pronunciate dalla ministra francese che prima ancora dell’insediamento aveva parlato di una «vigilanza» sull’Italia. «Che mancherebbe di rispetto proprio all’Italia e non a me». L’Europa, ha detto poi, non è da considerare un’avversaria, è una «casa comune e non un circolo elitario con soci di Serie A e Serie B». E la presenza italiana deve rispondere al principio che ne ispirò la fondazione, «uniti nella diversità». Citando il ruolo delle forze armate italiane impegnate in patria e all’estero, Meloni ha raccolto la prima grande standing ovation dall’Aula. Un nodo immediato da sciogliere sarà quello dell’energia. Meloni , mettendo subito un ulteriore punto sulla politica estera, ha puntualizzato che «cedere al ricatto di Putin aggraverebbe il problema». «La libertà ha un costo — ha detto la premier —, l’Italia continuerà ad essere partner del valoroso popolo ucraino che si oppone all’aggressione della Russia» non soltanto «perché non possiamo accettare la guerra ma anche perché è il modo migliore di fare il nostro interesse nazionale». Ha poi ricordato che l’Italia è un Paese che per le proprie caratteristiche fisiche e geografiche può investire di più sulle energie rinnovabili, riducendo così la propria dipendenza dall’estero. Ma quello degli aumenti delle bollette è un problema immediato e non di prospettiva. E per questo «sarà necessario mantenere e rafforzare le misure a supporto di famiglie e imprese, anche sul versante del carburante». Meloni ha riconosciuto che si tratta di un «impegno finanziario imponente, che drenerà gran parte delle risorse reperibili, e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio». Un passaggio accolto con uno sguardo un po’ freddo da parte di Matteo Salvini, seduto al suo fianco. E che in mattinata aveva indicato tra le priorità il superamento della Legge Fornero, la flat tax, il ponte sullo Stretto, bandiere della Lega in campagna elettorale, ma che richiedono risorse ingenti. Dallo stop alla Fornero (pagina 10 del programma elettorale del centrodestra) alla pace fiscale (pagina 5), dalla Flat tax (pagina 5) al Ponte sullo Stretto (pagina 3), dalla difesa dei confini (pagina 7) al contrasto al traffico di esseri umani (pagina 7): è tutto? (1/2) pic.twitter.com/yLKnoGqEbW— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 25, 2022 Poi ha elencato i punti qualificanti del suo programma di governo e enfatizzato la necessità di una riforma istituzionale in senso presidenziale, che si accompagni ad una vera attuazione delle autonomie e dei poteri per Roma Capitale. «Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una democrazia interloquente ad una democrazia decidente». Il programma della giornata Dopo il discorso in cui la presidente del Consiglio indicherà le linee programmatiche dell’esecutivo, la seduta verrà sospesa per consentirle di recarsi a depositare il testo in Senato, dove il dibattito e il voto ci saranno domani dalle 13 circa. Quindi, dalle 13 alle 17 di oggi la discussione generale, alle 17 la replica di Meloni, dalle 17.30 alle 19 le dichiarazioni di voto e infine la votazione con chiama nominale dalle 19 che si concluderà tra le 20 e le 20.30. (Notizia in aggiornamento…) 25 ottobre 2022 (modifica il 25 ottobre 2022 | 11:44) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-25 09:36:00, La presidente del Consiglio Meloni fa oggi alla Camera il suo discorso per la fiducia, Alessandro Sala

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