Il fenomeno dell’abbandono scolastico nella provincia di Siracusa ha spinto i Carabinieri a segnalare 85 persone all’Autorità giudiziaria.
Questi genitori, o chi per loro, non hanno garantito la frequenza scolastica dei propri figli. Ma la situazione si complica ulteriormente: in caso siano beneficiari del reddito di cittadinanza o di altre agevolazioni comunali, potrebbero vedere annullati tali sostegni economici.
Il colonnello Gabriele Barecchia, comandante provinciale dell’Arma a Siracusa, ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa, che affonda le sue radici in un protocollo specifico contro l’abbandono scolastico. Questo protocollo, promosso dal prefetto Giusi Scaduto e dal presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella, mira a creare un’alleanza tra le istituzioni. L’obiettivo è identificare le aree a rischio, sostenere le famiglie e ridurre i tassi di dispersione.
Il Sud Italia, e in particolare la Sicilia, ha registrato percentuali di dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. Ma c’è un altro aspetto preoccupante che emerge: la dispersione scolastica implicita. Questa categoria include studenti che completano il ciclo di studi senza acquisire le competenze di base. Nel 2021, la percentuale era salita al 9,8%, ma nel 2023 è scesa all’8,7%. Tuttavia, regioni come Campania, Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata presentano ancora cifre preoccupanti.
La lotta contro l’abbandono scolastico non è solo una questione di normative, ma anche di un impegno collettivo e della sensibilizzazione della comunità. L’educazione è un diritto fondamentale, e il lavoro dei Carabinieri, insieme alle autorità locali, sottolinea l’importanza di garantire questo diritto a ogni singolo studente.
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