Si registra un calo della dispersione scolastica in Sicilia. Emerge dal monitoraggio annuale in 2.535 plessi di scuola primaria, secondaria di primo grado e secondo grado presentato venerdì 13 ottobre dall’Ufficio Scolastico Regionale nell’ambito della seconda edizione siciliana di Didacta Italia in corso a SiciliaFiera Exhibition Meeting Hub a Misterbianco.
Da un confronto tra gli anni scolastici 2021-22 e 2022-23, si rileva in calo l’indice di dispersione scolastica globale (IDSG) che in Sicilia passa dal 4,55 al 4,14.
Una leggera diminuzione del fenomeno si registra sia nelle scuole secondarie di primo grado (medie) sia nelle superiori. Stazionario, invece, il dato nella scuola primaria.
In particolare, riferisce l’USR Sicilia in un comunicato stampa, nella scuola secondaria di primo grado l’IDSG è passato dal 2,72 nell’anno scolastico 2021-22 al 2,26 dello scorso anno con 3.145 casi di dispersione scolastica su un totale di 138.881 iscritti.
Negli istituti superiori sono 19.170 i casi segnalati su un totale di 218.355 iscritti, con una percentuale del
8,78 contro il 10,7 dell’anno scolastico 2021-22.
Nella scuola primaria sono 1004 i casi ne rilevati su un totale di 206.545 iscritti, con un indice globale dello 0,49 contro lo 0,48. Dal punto di vista provinciale, il dato più alto si registra a Siracusa con l’1,11 di indice globale nella scuola primaria contro lo 0,27 di Caltanissetta. Nella scuola secondaria di primo grado si è rilevato nella provincia di Agrigento l’indice di dispersione globale più alto: 3,49 contro l’1,09 della provincia di Messina. Invece, nella scuola secondaria di secondo grado, il dato più alto è stato rilevato nella provincia di Trapani, 10,47, contro il 6,53 di Messina.
Da luglio 2023, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha avviato l’annuale monitoraggio sulla dispersione scolastica esplicita riferita all’anno scolastico 2022-23. L’unità di riferimento ai fini del monitoraggio è stato il singolo plesso scolastico.
Dal numero complessivo di plessi esaminati per ciascuno dei tre ordini, sono stati esclusi quelli che attengono alle sezioni carcerarie, ospedaliere e serali, nonché le scuole paritarie private e comunali, C.I.P.I.A (scuole per adulti), agli Istituti di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), ottenendo, quindi, un numero di plessi di scuola primaria pari a 1372, di scuola secondaria di primo grado pari a 640 e di scuola secondaria di secondo grado pari a 523.
Sulla base dei dati rilevati, precisa l’Ufficio Scolastico, è stato calcolato un indicatore sintetico denominato Indice di Dispersione Scolastica Globale (IDSG) tenendo conto di cinque fenomeni: evasione, abbandono, non assolvimento dell’obbligo di istruzione, non convalida dell’anno scolastico per numero di assenze, non ammissione all’anno successivo per gravi carenze.
Inoltre, il monitoraggio ha preso in considerazione i dati di dispersione relativi a studenti con cittadinanza non italiana.
“L’indagine è limitata al campo di osservazione dell’USR – dice il Direttore Pierro – ossia al primo e secondo ciclo di istruzione. Sebbene ciò che emerge è un segnale dell’efficacia delle numerose azioni di contrasto alla dispersione scolastica poste in essere dalle istituzioni scolastiche, anche in collaborazione con Enti del Terzo Settore e altre istituzioni coinvolte, comprese le Procure per i minorenni, Comuni e Forze dell’Ordine, rimane tuttavia preoccupante il fenomeno nel suo complesso così come misurato da altri indicatori europei (ELET di Eurostat e NEET di Istat) così come anche quello della povertà educativa strettamente connessa ai territori economicamente e socialmente più svantaggiati”.
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