Dispersione scolastica, tanti studenti si ritirano: pesa la scelta delle superiori, pochi seguono il consiglio delle medie

Uno studente bresciano su 100 delle superiori ha abbandonato gli studi dall’inizio dell’anno; 1400 sono invece i ragazzi che hanno cambiato scuola dopo pochi giorni. I numeri arrivano dal Corriere della Sera. Dati che preoccupano e fanno ripensare allo scorso anno, quando i ritiri furono 843 e i trasferiti in altra scuola 1754.

Oltre a chi interrompe gli studi, c’è da considerare anche la dispersione implicita: coloro cioè che, anche ottenendo il diploma, non raggiungono i livelli di competenze che corrispondono agli obiettivi formativi previsti. È un dato difficile da contabilizzare, ma che insieme all’abbandono vero e proprio, va ad incrementare i dati della dispersione” commenta Elena Federici, referente dell’Ufficio scolastico territoriale per l’orientamento.

Gli ultimi dati Invalsi, riferiti alle prove dello scorso anno scolastico, mostrano come il fenomeno della dispersione implicita, ossia quella fetta di ragazzi che non raggiungono i livelli di competenza previsti nel corso dei 13 anni di scuola, anche se hanno conseguito il diploma, è ancora molto diffuso (9,7% rispetto al 7,5% del 2019), specialmente al Sud con punte in Campania, Sicilia e Sardegna.

Il problema principale dell’abbandono e dei trasferimenti sta nel fatto che molti ragazzi scelgono le superiori senza riflettere sulle proprie caratteristiche o, peggio, non seguono i consigli dati dai prof delle scuole medie, per questo “il primo invito alle famiglie è a prendere seriamente il consiglio orientativo fatto dal consiglio di classe della scuola media” suggerisce Federici.

E che il consiglio orientativo sia importante lo confermano i dati: a Brescia – scrive il Corriere – chi ha seguito il consiglio orientativo, al primo anno delle superiori viene promosso a giugno nel 71% dei casi, chi non lo ha fatto solo nel 60% dei casi.

In vista delle iscrizioni a gennaio, istanze dal 9 al 30, Federici consiglia: “Se il ragazzo non ha il liceo come consiglio di orientamento, non sceglierlo. In fase di domanda mettere tutte e tre le opzioni possibili, non solo la prima scelta“.

La domanda di iscrizione alla prima classe di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado è presentata a una sola scuola, ed è possibile indicare, in subordine, fino a un massimo di altre due scuole. Come disposto dalla nota ministeriale del 30 novembre sulle iscrizioni, qualora, in base ai criteri di precedenza deliberati dal Consiglio di istituto, si verifichi una eccedenza di domande rispetto ai posti disponibili nella scuola di prima scelta, le domande non accolte vengono indirizzate verso gli altri istituti per i quali è stato espresso il gradimento.

Non solo docenti tutor, per Giannelli, presidente dell’ANP, per evitare errori, “bisognerebbe posporre il più possibile la scelta. In molti sistemi scolastici europei il biennio delle superiori è comune. Si dovrebbe far scegliere i ragazzi a 16 anni“.

Intanto il ministro Valditara ha firmato le linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal PNRR, con l’obiettivo appunto di consentire una scelta consapevole e ponderata agli studenti e contrastare la dispersione scolastica.

Ogni scuola avrà i docenti tutor cui verrà affidato il compito di aiutare gli studenti a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale e costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali.

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