Disposizioni generali per la salute degli studenti nei laboratori: in allegato la Tabella di compatibilità chimica tra guanti e sostanze chimiche

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All’atto dell’iscrizione alla scuola e alle prime lezioni dell’anno scolastico, uno studente (per il tramite del dirigente scolastico) dovrà informare con certificato medico qualunque patologia che possa compromettere la salute dell’allievo stesso durante l’attività di laboratorio. Vanno segnalati al docente e documentati presso la scuola da parte dello studente anche le situazioni di grave daltonismo e di allergia che possano, comunque, compromettere il normale svolgimento delle attività di laboratorio e la gestione delle situazioni di allarme. Gli allievi devono sempre dichiarare ai docenti ogni infortunio a loro capitato durante le attività pratiche, immediatamente, anche se di piccola entità. L’allievo deve informare il docente anche per infortuni avvenuti esternamente all’attività di laboratorio e che possano compromettere la mobilità dello studente durante le operazioni di analisi ma anche in caso di eventuali sgomberi d’urgenza.

Responsabilità del preposto

I docenti presenti in laboratorio durante l’attività pratica – si legge nel ben strutturato regolamento dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “A. Parolini” di Bassano del Grappa, diretto dal Dirigente scolastico dott.ssa Carla Carraro – sono a tutti gli effetti i preposti ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Gli studenti si identificano come lavoratori a tutti gli effetti quando conducono attività di laboratorio. I preposto hanno tutti gli obblighi ascritti loro dalla normativa vigente:

  • sovraintendere e vigilare sulla osservanza da parte di tutti degli obblighi di legge in merito alla sicurezza sul posto di lavoro;
  • sovraintendere e vigilare sull’utilizzo corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) da parte di tutte le persone coinvolte nelle attività di laboratorio;
  • richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio;
  • provvedere alla formazione degli studenti in merito ai rischi nei laboratori;
  • inserire, nella loro programmazione didattica, lezioni tendenti ad informare, formare, addestrare gli studenti circa i protocolli da perseguire per la sicurezza in laboratorio. Tali attività formative dovranno essere oggetto di verifica ai fini della valutazione e certificazione degli studenti.
  • indossare sempre i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) idonei a proteggere dal rischio connesso con l’operazione in corso o con la sostanza manipolata. Prima di manipolare qualsiasi sostanza avere ben chiaro cosa prevede la scheda di sicurezza per quella sostanza in termini di pericoli, rischi e sistemi di sicurezza.

Dispositivi di Protezione Individuali (DPI): il camice

Il D.Lgs. 81/2008 definisce il camice come strumento primario e fondamentale nella difesa contro gli schizzi di sostanze chimiche e ne prevede l’uso nei laboratori chimici ma non lo identifica come DPI. Successivamente il D.Lgs 106/2009 ne ha introdotto l’uso obbligatorio (quindi diventa DPI) per tutti i laboratori chimici e biologici, salvo i casi dove sono obbligatorie le tute protettive per agenti patogeni di alto rischio. Il camice deve:

  • essere di colore bianco (D.Lgs 106/2009) al fine di poter riconoscere, identificare e localizzare, in caso di emergenza, eventuali sostanze aggressive cadute su di esso. Nel caso di camici monouso in TNT sono possibili anche il colore azzurro e blu;
  • essere senza buchi, pulito e privo di scritte non pertinenti;
  • essere sempre completamente abbottonato o chiuso (D. Lgs. 106/2009);
  • avere gli elastici al polsino (D.Lgs 81/2008);
  • essere lungo fino al ginocchio (D.Lgs 81/2008);
  • essere senza martingala (D.Lgs. 106/2009);
  • essere preferibilmente di cotone puro 100% (D.Lgs. 81/2008) o, in alternativa, di materiali certificati con caratteristiche a bassa reazione al fuoco (D.Lgs 106/2009). Nel caso di materiali diversi dal cotone puro, il camice deve riportare cucito su di esso l’etichetta con la certificazione della bassa reazione al fuoco;
  • essere sempre indossato nei laboratori chimici o biologici (D. Lgs. 106/2009);
  • in alcune situazioni di scarso pericolo (analisi semplici o con sostanze estremamente diluite e non tossiche) si può utilizzare il camice monouso in tessuto non tessuto (TNT) (D.Lgs. 106/2009);
  • in presenza di acidi particolarmente corrosivi è necessario utilizzare il camice antiacido (UNI EN 13034) mentre in presenza di sostanze infiammabili che devono essere utilizzate vicine a fiamme libere è necessario utilizzare il camice ignifugo (UNI EN 11612) (D.Lgs. 81/2008);

L’uso del camice nei laboratori

Non esiste, dunque, alcuna possibilità, deroga o altro per docenti e studenti: quando si fanno analisi chimiche o esperienze con sostanze chimiche è obbligatorio l’uso del camice. Quale diretta conseguenza, non è possibile accettare in laboratorio studenti privi di camice.

Dispositivi di Protezione Individuali (DPI): guanti

Sono obbligatori i guanti quando necessari (vedere scheda di sicurezza della sostanza chimica) e devono essere del materiale idoneo alle sostanze da maneggiare o alle operazioni da eseguire. I guanti possono essere semplici e leggeri (lattice, acrilonitrile, polietilene, PVC) oppure grossi e pesanti in funzione delle sostanze da gestire (gomma, neoprene, nitrile, butile, PVC). I guanti vanno sostituiti ogni qualvolta si nota un cambiamento di colore o un deterioramento ma nel caso di guanti semplici e leggeri vanno cambiati al massimo ogni 20 minuti di utilizzo. L’uso prolungato dei guanti di qualsiasi genere può portare inavvertitamente a toccare varie sostanze senza ricordarsi delle eventuali impurità presenti sui guanti, determinando contaminazioni che, a volte, possono diventare pericolose specie se sostanze incompatibili. I guanti utilizzati vanno smaltiti come rifiuti solidi speciali pericolosi. Al posto dei guanti in lattice, che sono spesso causa di reazioni allergiche in soggetti predisposti, sono da preferirsi i guanti leggeri in acrilonitrile o in polietilene. È obbligatorio l’uso di guanti in kevlar quando si utilizzano pinze per sorreggere crogioli, capsule e vetreria sottoposti a riscaldamento (su Bunsen, in stufa, in crogiolo).

Tabella di compatibilità chimica tra guanti e sostanze chimiche

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