Diritti
di Diana Cavalcoli 10 feb 2023
Divorzio e separazione in un unico procedimento. Dal 28 febbraio scattano le nuove regole per i processi di separazione e divorzio con l’intento di velocizzare i tempi della giustizia civile. La novit pi importante riguarda la possibilit di proporre con un solo atto davanti allo stesso giudice sia la richiesta di separazione giudiziale sia il divorzio. Si tratta dell’applicazione di quanto stabilito dalla riforma dell’ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che il governo Meloni ha deciso di anticipare. L’intenzione accorciare i tempi procedurali arrivando al divorzio contenzioso non pi in 1 anno e mezzo (dati Istat) ma in circa 8 mesi. Una rivoluzione per i coniugi che intendono dirsi addio e che comporta nuove regole e documenti in pi da presentare in tribunale (con differenze importanti in caso di figli).
Cosa cambia: dimostrare in modo completo la condizione patrimoniale
L’intenzione della riforma — spiega l’avvocato Alessandro Caporelli Siriati, esperto in materia di diritto della famiglia — quella di accorciare le tempistiche dei procedimenti e ridurre i ricorsi in appello e Cassazione. Questi risultati si otterranno con l’introduzione di un rito unico improntato ad una cognizione piena ed esauriente, caratterizzato da atti introduttivi contenenti una completa allegazione dei fatti e dei mezzi di prova.
Cambiano anche i documenti da presentare per l’atto di divorzio/separazione, a cominciare da quelli di tipo patrimoniale. Sar obbligatorio dimostrare immediatamente al giudice la propria condizione patrimoniale attraverso il deposito dell’elenco dei beni mobili registrati di propriet, le quote societarie, gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari e la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni. In caso di omissioni il coniuge che non attesta la propria reale condizione economica potr essere condannato dal giudice al pagamento delle spese legali nonch ai danni patiti dalla controparte, aggiunge l’avvocato Caporelli Siriati.
Una sola udienza tra i litiganti
Inoltre non pi prevista la struttura bifasica del procedimento con la comparizione prima davanti al presidente del tribunale con il tentativo di conciliazione e poi in caso negativo davanti al giudice istruttore. Con il nuovo rito il presidente fisser la data dell’udienza di comparizione direttamente davanti al Collegio o al giudice delegato. Alla prima udienza il giudice verificher la possibilit di conciliare la causa, ma in forza della riforma risulteranno concentrate in una sola udienza: l’udienza presidenziale, l’udienza di cui all’art. 183 c.p.c. e quella di precisazione delle conclusioni. Il tutto nell’ottica di un taglio ai tempi necessari per giungere alla sentenza.
In caso di figli: sanzioni fino a 5 mila euro se non si rispetta il piano genitoriale
Maggiore attenzione anche ai minori. Se la coppia ha figli minori negli atti introduttivi gli avvocati dei coniugi dovranno inserire anche il cosiddetto “piano genitoriale”. Si tratta — precisa l’avvocato — di un resoconto dettagliato delle attivit che impegnano il minore: dalla scuola alle attivit extrascolastiche fino alla gestione delle vacanze. L’obiettivo dare al giudice tutti gli elementi per decidere su affidamento, collocamento e diritto di visita, consentendogli di proporre ai coniugi un piano per la gestione dei figli. Introdotta anche la possibilit di assunzione di provvedimenti temporanei e urgenti per tutelare i minori, che potranno sempre essere ascoltati. Ma non necessariamente in tribunale. Dice l’avv Caporelli Siriati: La riforma fa riferimento all’ascolto in forma protetta, fuori dalle aule e in presenza di un supporto tecnico e quindi di psicologi. In caso di figli la competenza per territorio sar poi del Tribunale di residenza del minore, e in mancanza di figli minori quella del convenuto (cio di chi riceve la richiesta di divorzio o separazione, ndr). Tra le novit anche la possibilit per il giudice di sanzionare il genitore che accetta il piano genitoriale, ma non lo rispetta nei tempi e nelle modalit. Sono previsti diversi provvedimenti che spaziano dall’ammonizione alla condanna al pagamento di una sanzione amministrativa che pu arrivare a 5mila euro.
I numeri delle separazioni in Italia
La riforma interesser migliaia di persone, posto che in Italia nel 2020 si contavano 79.917 separazioni e 66.662 divorzi (in calo sul 2019) di cui circa un quarto di carattere giudiziale. La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali, introdotti nel 2014 presso gli Uffici di Stato Civile, infatti diffusa in tutto il Paese soprattutto tl Nord mentre, secondo l’Istat, nel 2020 il ricorso ai divorzi giudiziari stato maggiore al Sud con picchi nei Tribunali di Sardegna (42,7%), Calabria (42,3%), Puglia (38,8%) e Campania (37,9%). La popolarit degli accordi extragiudiziali si lega alla velocit del procedimento che mediamente pi breve: circa 40 giorni contro i circa 160 giorni nel caso di divorzi consensuali presso i Tribunali. Per chi invece sceglie la strada del contenzioso in aula la riforma del rito unico intende ‘scontare’ circa 8 mesi di procedimento per arrivare alla sentenza.
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