Sono giorni di apprensione per diversi insegnanti entrati in ruolo tramite la graduatoria di merito del concorso infanzia e primaria del 2020: questi docenti, hanno superato le prove suppletive dato che a causa dell’isolamento da covid non erano riusciti a sostenere le prove stabilite. Adesso il Consiglio di Stato può cambiare le sorti.
Durante la pandemia è stato indetto il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria ma diversi docenti all’epoca non riuscirono a sostenere le prove per aver contratto il covid in servizio e comunque costretti all’isolamento domiciliare. Il Ministero non aveva previsto alcuna prova suppletiva.
Tramite ricorsi al Tar Lazio, questi insegnanti riuscirono a sostenere le prove suppletive e ad entrare in graduatoria di merito. Alcuni hanno ottenuto la cattedra in ruolo dal 1° settembre 2023.
Il Ministero, ricorda Il Mattino di Padova, però decide di impugnare la sentenza e di ricorrere in appello al Consiglio di Stato, il quale lo respinge temporaneamente, non esprimendo una sentenza definitiva per poter pervenire a un unico orientamento interpretativo.
Adesso è attesa la sentenza dei giudici di Palazzo Spada che potrebbe ribaltare le sorti degli insegnanti, sia assunti in ruolo che quelli presenti nelle graduatorie: “Ciò che ci spaventa ora è che a ottobre sono state emanate sentenze negative relative a casi analoghi al nostro: si tratta dei colleghi della scuola secondaria che come noi avevano fatto ricorso perché erano rimasti chiusi in casa per il Covid“, racconta uno dei docenti coinvolti. “Ma a differenza nostra, a loro non era stata data la possibilità di fare prove suppletive perché il Consiglio di Stato aveva accolto la sospensiva del Miur, valutando la contrazione del Covid e quindi il conseguente isolamento, come un’inadempienza personale“.
Pertanto, il Consiglio di Stato potrebbe optare per un giudizio univoco, fra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.
“Abbiamo sostenuto un concorso con una prova scritta e una prova orale. Ci sono state persone che lo hanno superato altre no; dunque, è da considerarsi valido a tutti gli effetti. Se la sentenza sarà negativa, noi verremo licenziati dal nostro anno di prova, nonostante il superamento del concorso. Questo è surreale. Molte persone hanno rinunciato addirittura a contratti a tempo indeterminato con scuole paritarie o con aziende perché avevano vinto un concorso a tutti gli effetti ed erano pronti ad iniziare la loro carriera con serietà all’interno del sistema scolastico“, conclude l’insegnante.
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