Draghi e la domanda a Scholz sulle deroghe per il petrolio: qual è il vostro problema?

di Marco GalluzzoAl tavolo dei 27 Paesi Ue il premier italiano incalza il cancelliere sulla posizione della Germania. Il racconto di una «partita a scacchi» prima del via libera al price cap Mario Draghi ne accenna quasi di sfuggita in conferenza stampa il giorno dopo, a metà pomeriggio, al termine del Consiglio europeo: «Il cancelliere tedesco è stato molto sincero, ha spiegato con molta chiarezza le ragioni del suo Paese sull’embargo del petrolio russo». Quello che il capo del governo italiano non dice è che è stato lui stesso a chiedere chiarimenti a Scholz, prima della chiusura dell’accordo sul blocco delle importazioni di petrolio , al tavolo del vertice, intorno a mezzanotte di lunedì: «Mi fai capire bene qual è il vostro problema?», è stata la domanda del presidente del Consiglio rivolta al cancelliere. La voglia di capire di Draghi («Io ho fatto solo domande»), e anche l’implicita allusione ad un presunto privilegio ottenuto dai tedeschi, era proprio sul blocco degli acquisti del petrolio russo. Deroghe per Ungheria e Repubblica Ceca, che non hanno sbocchi sul mare, deroghe al momento indefinite nel timing, ma anche per Polonia e Germania, che hanno sbocchi sul mare ma che possono usufruire dello stesso oleodotto, il più lungo del mondo, in tutto quattromila chilometri, nella diramazione Nord, ed avere appunto una deroga. È anche vero che i tedeschi, rimarcano fonti della loro delegazione, hanno messo nero su bianco una promessa, «per evitare insinuazioni dei nostri amici» presenti, e cioè che entro la fine dell’anno, o all’inizio del 2023, comunque saranno in grado di terminare gli acquisti dall’oleodotto Druzhba. È un allegato, formale, ufficiale, alle conclusioni del Consiglio europeo. Ma Draghi ha comunque insistito, chiedendo le ragioni della mancata, immediata ed esplicita esclusione di Berlino. A chi lo racconta al Corriere, la mossa del capo del governo è apparsa per lo più diplomatica: «Ognuno cerca di portare acqua al suo mulino, Scholz ha spiegato bene le esigenze di alcune raffinerie nei territori dell’ex Germania Est, Draghi ha voluto sottolineare un presunto privilegio della Germania, alla fine è sembrato a tutti uno scambio di favori. I tedeschi hanno dato il via libera al testo sul price cap e noi abbiamo rimarcato quello che hanno ottenuto loro». Una veloce partita a scacchi, risolta nel reciproco interesse. 1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 10:25) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-01 08:25:00, Al tavolo dei 27 Paesi Ue il premier italiano incalza il cancelliere sulla posizione della Germania. Il racconto di una «partita a scacchi» prima del via libera al price cap, Marco Galluzzo

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