DS, la scuola è in profonda crisi, non potete girare il capo da unaltra parte

Gentile Redazione,

desidero iniziare questa vergognosa storia di precarietà, con una frase di Rita Levi Montalcini: “Nella vita non bisogna mai arrendersi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”.

Nel settembre 2019, incontro l’on. Lucia Azzolina, fresca di nomina a sottosegretario al Ministero dell’Istruzione (allora non c’era il Merito).  Nel 2020 entra in carica come Ministro dell’Istruzione. E’ sua l’idea di mettere su una squadra di collaboratori scolastici, maestri, professori e personale amministrativo in più per riuscire a gestire più classi, scaglionamenti e altro ancora. L’idea di un gruppo che aiutasse il mondo della scuola a barcamenarsi dal Covid che la faceva da padrone.

Un giro di telefonate con i Presidi, i quali non avevano mai nascosto le difficoltà dal punto di vista carenza di personale. Nasce così “l’organico Covid”. La Commissione Cultura di allora plaude all’iniziativa. Poi, come ogni cosa della vita, cambia il Governo e cambia anche il Ministro.

Il nuovo ministro Patrizio Bianchi conferma (non poteva farne a meno) questa squadra di coraggiosi, ma fissa il termine dei contratti alla fine dell’anno. Tutti esultano, e tutti si apprestano a dichiarare: “questa notizia incide positivamente sulle necessità effettive delle scuole”. Ed ancora: “i dirigenti scolastici contano in modo particolare sull’organico Covid per garantire servizi indispensabili.

Ed ancora: “Un provvedimento che restituisce serenità alle scuole e ai lavoratori”. Per non parlare dei sindacati (…). Oggi, il “giovane” (di esperienza) ministro Giuseppe Valditara, dice di no ai coraggiosi guerrieri “Covid” (…). Ci sono le armi da inviare in Ucraina, ci sono le bollette del gas e luce, ci sono le accise, c’è da sistemare le feste illegali (anti rave) ci sono le intercettazioni, il contante minimo, il reddito di cittadinanza, ecc.

Ci chiediamo dove è finita l’euforia dei dirigenti scolastici, i quali ricordo hanno un “potere” decisionale su tanti versanti. Facciano la loro parte, lasciando da parte per un’ora le incombenze burocratiche, dedicandosi ai gravi problemi che “uccidono” quotidianamente la nostra scuola.

Aldo Mucci

Direttivo nazionale SGB Scuola

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