Il fenomeno dei disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) è in costante crescita nelle scuole italiane, evidenziando una maggiore consapevolezza e individuazione di questi casi.
I dati mostrano un incremento del 500% in 11 anni, con una percentuale di studenti con Dsa che passa dal 0,9% al 5,4%. Una panoramica fornita da Pierluigi Zuccolotti, professore ordinario di psicologia generale alla Sapienza di Roma, che, a Italia Oggi, evidenzia come la situazione al Sud sia ancora sottostimata, con un valore atteso del 10% di alunni con Dsa.
Il Nord Italia presenta una percentuale più alta di diagnosi rispetto al Sud. In particolare, nella Valle d’Aosta e in Liguria, le percentuali toccano l’8,4% e l’8,3% rispettivamente, mentre al Centro, la Toscana e il Lazio registrano percentuali attorno al 7%. Al contrario, nel Mezzogiorno, le percentuali si abbassano drasticamente, con la Calabria e la Campania che registrano rispettivamente l’1,6% e l’1,8%.
Dall’anno scolastico 2010/11 al 2020/21, si è assistito a un incremento significativo delle diagnosi. A livello scolastico, le certificazioni di dislessia sono aumentate del 110,9%, quelle di disgrafia del 7,17%, mentre i casi di disortografia e discalculia sono cresciuti rispettivamente del 218,8% e 226,47%. L’aumento non omogeneo evidenzia una maggiore sensibilizzazione e capacità di identificazione dei Dsa.
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