Ebola, in Uganda finisce lepidemia: tasso di letalità del 47%

di Laura Cuppini

Meno di quattro mesi fa il primo caso, mentre l’ultimo paziente stato dimesso il 30 novembre. Contro il ceppo Sudan non esistono terapie

Si conclusa l’epidemia di Ebola in Uganda, a meno di quattro mesi dal primo caso: un uomo di 24 anni infettato nel distretto di Mubende e morto a settembre. Il bilancio di 164 contagi (142 confermati e 22 probabili), 55 morti e 87 guariti. Sette dei deceduti erano operatori sanitari. Altissimo il tasso di letalit di Ebola, ossia il rapporto fra decessi e infezioni: in questa epidemia stato del 47%. L’ultimo paziente stato dimesso il 30 novembre ed partito il conto alla rovescia di 42 giorni (il doppio del periodo di incubazione dell’infezione) per la dichiarazione della fine ufficiale dell’epidemia. In passato l’Uganda stata colpita da diverse epidemie di Ebola: la peggiore stata quella del 2000, che ha provocato 224 vittime. Quella appena conclusa la seconda pi letale nella storia del Paese.

Potenziati gli sforzi

Abbiamo posto rapidamente fine all’epidemia intensificando misure chiave come sorveglianza, tracciamento, prevenzione e controllo — ha detto il ministro della Salute, Jane Ruth Aceng Acero —. Abbiamo potenziato gli sforzi per mettere in atto una risposta forte nei nove distretti colpiti (tra cui la capitale Kampala, ndr), ma la “bacchetta magica” sono state le nostre comunit, che hanno compreso l’importanza di fare quanto necessario per sconfiggere l’epidemia. L’Uganda ora libera dalla trasmissione attiva di Ebola, ma restiamo vigili. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanit (Oms) si congratulato con il Paese per la risposta solida e completa che ha portato alla vittoria di oggi. Ha dimostrato che l’Ebola pu essere sconfitta quando l’intero sistema lavora insieme — ha aggiunto —. Le lezioni apprese e i sistemi messi in atto contro questa epidemia proteggeranno gli ugandesi e altre popolazioni negli anni a venire.

Non esistono terapie o vaccini

L’epidemia che ha colpito l’Uganda stata causata dal Sudan ebolavirus (ceppo ‘Sudan’, Sudv). Contro questo virus non esistono ad oggi vaccini o terapie autorizzati. Il direttore di Oms Africa, Matshidiso Moeti, ha affermato: stata una delle epidemie Ebola pi impegnative degli ultimi anni, ma l’Uganda ha mantenuto la rotta e ha perfezionato continuamente la sua risposta. Dall’inizio dell’epidemia sono stati individuati tre candidati vaccini e oltre 5mila dosi sono state inviate in Uganda a dicembre, quando per ormai i contagi erano finiti. Sebbene i candidati vaccini non siano stati utilizzati durante questa epidemia, la prossima volta che il Sudan ebolavirus colpir potremo riattivare la solida cooperazione tra sviluppatori, donatori e autorit sanitarie ha puntualizzato Yonas Tegegn Woldemariam, rappresentante dell’Oms in Uganda.

Una nota di speranza

Come scrive il New York Times , la risposta all’epidemia stata ostacolata dai ritardi nell’identificare e rintracciare il primo caso, oltre che da una diffusa disinformazione tra la popolazione sui pericoli e persino sull’esistenza del virus. Inoltre le autorit hanno inizialmente esitato a imporre un blocco, temendo che qualsiasi restrizione avrebbe avuto un impatto negativo sull’economia gi provata dalla pandemia di Covid. Solo a met ottobre il presidente ugandese Yoweri Museveni ha imposto un coprifuoco notturno e bloccato gli spostamenti da e verso Mubende e Kassanda, i due distretti identificati come epicentro dell’epidemia. Due mesi fa, sembrava che Ebola avrebbe gettato un’ombra scura sul Paese fino al 2023 — ha detto Matshidiso Moeti —. Ma questa vittoria apre l’anno con una nota di grande speranza per l’Africa.

Emorragie interne ed esterne

Ebola una febbre emorragica che si trasmette attraverso il contatto con persone o animali malati o morti. I sintomi comprendono febbre, affaticamento e mal di testa, seguiti da vomito, diarrea ed emorragie interne ed esterne. Il virus uccide la met delle persone che infetta. La peggiore epidemia recente si diffusa in tutta l’Africa occidentale tra il 2014 e il 2016, poi ce n’ stata un’altra nella Repubblica Democratica del Congo nel 2018. Sebbene esistano vaccini contro Ebola, come Ervebo (che stato fondamentale per porre fine all’epidemia in Congo), questi non proteggono dal ceppo Sudan.

12 gennaio 2023 (modifica il 12 gennaio 2023 | 14:26)

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